Scuola, vi spieghiamo tutto quello che cambia con la riforma Valditara

Il sistema scolastico italiano sta per affrontare una significativa riforma, che mira a valorizzare la cultura e la tradizione, puntando al contempo su competenze moderne per rispondere alle esigenze del presente. Il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha presentato in un’intervista le Nuove Indicazioni Nazionali, un provvedimento che introdurrà modifiche sostanziali nei programmi scolastici a partire...

Gen 16, 2025 - 12:01
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Scuola, vi spieghiamo tutto quello che cambia con la riforma Valditara

Il sistema scolastico italiano sta per affrontare una significativa riforma, che mira a valorizzare la cultura e la tradizione, puntando al contempo su competenze moderne per rispondere alle esigenze del presente. Il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha presentato in un’intervista le Nuove Indicazioni Nazionali, un provvedimento che introdurrà modifiche sostanziali nei programmi scolastici a partire dall’anno 2026-2027.

Tra le principali novità, il ritorno del latino nelle scuole medie come materia opzionale, a partire dalla seconda classe. Valditara ritiene che lo studio del latino rappresenti un’importante risorsa per comprendere meglio le radici della lingua italiana e il significato delle parole.

Nonostante la facoltatività, questa riforma segna un ritorno alle origini, offrendo agli studenti l’opportunità di riscoprire una disciplina che, sebbene tradizionale, può aiutare a sviluppare un pensiero critico e a rafforzare le competenze linguistiche.

Via la Geostoria, più importanza alla musica

Altra modifica di rilievo riguarda l’abolizione del programma di Geostoria nelle scuole superiori. In passato, geografia e storia erano unificate in un’unica disciplina, ma la riforma separa nuovamente le due materie.

La storia avrà un ruolo centrale, raccontando gli eventi come una grande narrazione, senza influenze ideologiche, con una particolare enfasi sulla storia italiana, europea e occidentale. La geografia, invece, si concentrerà maggiormente sugli aspetti ambientali e territoriali.

Accanto alla storia, viene potenziato l’insegnamento della letteratura e della grammatica. A partire dalla prima elementare, infatti, gli studenti avranno maggiori opportunità di confrontarsi con la lettura di testi e di sviluppare le proprie capacità di scrittura, una competenza che negli ultimi anni si è mostrata in calo. Il ministro ha sottolineato l’importanza di insegnare a scrivere correttamente sin dai primi anni scolastici, per fornire agli studenti strumenti solidi di comunicazione.

Anche la musica avrà un ruolo importante nella nuova riforma: già dalle scuole elementari si vuole avvicinare i bambini alla cultura musicale. Si prevede inoltre che gli studenti imparino a memoria poesie, filastrocche e haiku, per arricchire il loro bagaglio culturale e migliorare le capacità linguistiche.

La riforma include anche l’introduzione di testi più moderni, come la saga di Percy Jackson, e la lettura di graphic novel e film, per stimolare l’interesse dei giovani verso la lettura. Verrà inoltre incoraggiata la lettura della Bibbia.

Queste modifiche sono destinate a rivoluzionare il panorama scolastico italiano ed inevitabilmente hanno dato il via ad una serie di reazioni. Alcuni pedagogisti come Dario Ianes o Cristiano Corsini hanno espresso forte perplessità. Tuttavia sono molti i docenti che plaudono all’iniziativa e che auspicano un ritorno a una scuola che definiscono “di altri tempi” (quali esattamente non è dato saperlo).

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