Porto e ampliamento della Taliercio. I pericoli secondo Amare Marina. I residenti sono preoccupati
L’associazione ambientalista mette in guardia sull’erosione della costa e sull’inquinamento del litorale
Si torna a parlare dell’ampliamento del porto e dei rischi idrogeologici che alcuni temono. Questa volta è l’associazione Amare Marina a segnalare perplessità riguardo l’impatto di erosione sulla costa nella zona a usd una volta che il progetto di ampliamento sarà concluso. L’associazione ha presentato al ministero dell’Ambiente le proprie osservazioni al progetto di ampliamento della banchina.
"L’ampliamento del porto è subordinato all’approvazione del Piano regolatore portuale - spiegano - attualmente all’esame dei ministeri competenti, ma non ancora approvato. Per quale motivo allora si vuole procedere all’allungamento della banchina Taliercio, quando il prp non è stato ancora approvato? La situazione preoccupa". L’associazione osserva che il ricorso all’adeguamento tecnico-funzionale comporta l’esame di aspetti limitati, che non tengono conto dell’esistente tessuto urbano di Marina.
Un tessuto delicato dato che –prosegue il comunicato – la cittadina appare fagocitata dall’esistente infrastruttura portuale. L’opera proposta risulta di forte impatto ambientale per l’aumento del traffico sulla banchina Taliercio - proseguono - dovuto ai numerosi camion previsti, con conseguente aumento dell’inquinamento su tutto il litorale. Lascia perplessi che il piano di monitoraggio ambientale affermi di non aver preso in esame la salute pubblica. Enorme disagio – lamentano da Amare marina – si verrà a creare per il forte impatto acustico, già oggetto di numerosi esposti degli abitanti della zona, e, non meno importante, di inquinamento atmosferico. Non pare, dalla documentazione prodotta, che sia garantito un elevato livello di protezione dell’ambiente all’atto dell’elaborazione del progetto. Chiediamo che sia valutato l’ambiente in ogni aspetto. Preoccupa inoltre la possibilità di inquinamento delle acque".
L’associazione ricorda come rimangano aperti problemi tecnici anche per quanto riguarda la profondità dei fondali interni e i canali d’accesso esterni, considerato il continuo insabbiamento che costringe a ripetuti dragaggi, col problema dello smaltimento di materiale inquinato. "Riportiamo la preoccupazione che vari cittadini hanno manifestato - concludono - per la sicurezza interna al bacino portuale. Se è vero che la simulazione manovre prodotta dà esito positivo, è pur vero che i cittadini hanno rilevato che la simulazione non tiene conto dell’attracco alla banchina Buscaiol dell’eventuale traghetto Grendi, né dell’eventuale presenza di natanti nel bacino di competenza di Italian Sea Group".
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