Perché si dice “non avere arte né parte”?
Il detto "né arte né parte" risale al Medioevo, un'epoca in cui per sopravvivere o si esercitava un mestiere ("arte") o si viveva di rendita ("parte").
"Senza né arte, né parte" è un modo di dire che risale all'epoca medievale, quando per poter esercitare un mestiere (detto "arte") bisognava essere iscritti a una corporazione, cioè a un'associazione che rappresentava tutti gli artigiani e i professionisti di quel determinato settore.. l'Iter. Si entrava come ragazzi di bottega e dopo anni di addestramento si diventava "maestri d'arte", in grado di realizzare lavori "a regola d'arte". Nessuno si poteva improvvisare fabbro, falegname o ciabattino.. Tutt'uno. Questo problema non l'avevano i ricchi, il cui sostentamento era assicurato dall'aver diritto a una "parte" della, solitamente copiosa, eredità. Col tempo "arte" e "parte" si intrecciarono, perché le corporazioni accumularono potere e ricchezza.. La fine. Tutto proseguì immutato per secoli, finché, con la Rivoluzione francese, vennero sciolte le corporazioni. Quel che non cambiò è che chi non ha arte (mestiere) o parte (eredità, patrimonio) rimane spesso escluso dalla società..