Scoperto da un team tutto italiano un nuovo insetto “secchione” che ama i libri antichi e i musei

Tra le antiche pagine della biblioteca monumentale del Collegio Alberoni di Piacenza si aggira un piccolo nuovo ospite: un insetto mai osservato prima in Italia, soprannominato “secchione” dagli entomologi. Questa creatura, il cui nome scientifico è Sphaeropsocopsis utriusquemariaechristinae, sembra avere una predilezione particolare per i libri e i quadri antichi, facendosi notare non solo nella...

Gen 21, 2025 - 14:04
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Scoperto da un team tutto italiano un nuovo insetto “secchione” che ama i libri antichi e i musei

Tra le antiche pagine della biblioteca monumentale del Collegio Alberoni di Piacenza si aggira un piccolo nuovo ospite: un insetto mai osservato prima in Italia, soprannominato “secchione” dagli entomologi. Questa creatura, il cui nome scientifico è Sphaeropsocopsis utriusquemariaechristinae, sembra avere una predilezione particolare per i libri e i quadri antichi, facendosi notare non solo nella biblioteca piacentina ma anche in altri luoghi di cultura.

La scoperta è il frutto del lavoro di due entomologi italiani, Rinaldo Nicoli Aldini e Maria Cristina Bertonazzi, che hanno collaborato con l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Gli studiosi hanno identificato l’insetto durante il monitoraggio di biblioteche, archivi e musei, ambienti in cui l’insetto sembra trovare il suo habitat ideale.

Il piccolo “secchione” è stato individuato non solo al Collegio Alberoni, ma anche presso la Biblioteca del seminario vescovile di Cremona, l’Archivio diocesano e il Museo civico “Ala Ponzone” della stessa città. La nuova specie pare essere associata ad ambienti interni caratterizzati da scarsa illuminazione e umidità elevata, condizioni tipiche di biblioteche e musei storici.

Non è un pericolo per libri e quadri antichi

Ma cosa mangia questo particolare insetto? Non c’è da preoccuparsi per i nostri preziosi libri e quadri: pare che il Sphaeropsocopsis utriusquemariaechristinae si nutra principalmente di resti di altri artropodi morti, come ragni, e non di carta o pigmenti pittorici. Gli esperti lo classificano come un insetto detritivoro, interessato più a carcasse di altri insetti che al deterioramento diretto di beni culturali.

Questa scoperta rappresenta un’importante novità nel campo della biodiversità, dato che ogni anno in Italia vengono individuate oltre cento nuove specie indigene. Tuttavia questa è la prima volta che Nicoli Aldini e Maria Cristina Bertonazzi si trovano di fronte a una scoperta di tale portata.

La loro ricerca ha attirato l’attenzione anche per il nome scientifico assegnato all’insetto, che onora entrambe le entomologhe (Maria Cristiana Bertonazzi e Maria Cristina Reguzzi, altra componente del gruppo) coinvolte nella scoperta. Sphaeropsocopsis utriusquemariaechristinae significa infatti ossia “Sphaeropsocide delle due Maria Cristina”.

Nonostante dunque la presenza di questo insetto possa sembrare curiosa, non c’è motivo di allarmarsi. Il “secchione” è un inquilino discreto che, finora, non ha mostrato di essere un pericolo per i beni culturali. Resta da vedere se questa specie sia autoctona o se sia giunta in Italia da altri continenti, magari viaggiando proprio insieme ai libri antichi che tanto ama.

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Fonte: Research Gate

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