#Sapevatelo: cosa succede se usi troppo i social? Risponde lo psicologo Giuseppe Lavenia

Viviamo in un’epoca in cui i social sono diventati ormai parte integrante delle nostre giornate. Un’occhiata veloce al telefono per controllare notifiche o scrollare il feed può sembrare innocua, ma cosa succede se tutto questo diventa un'abitudine malsana? Secondo il professor Giuseppe Lavenia, psicologo e psicoterapeuta, nonché presidente dell’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche (Di.Te), la linea tra uso e abuso è più sottile di quanto pensiamo. L'esperto, ospite del nostro videopodcast YouTube Sapevatelo, ci ha spiegato come accorgersi che la situazione sta sfuggendo di mano e, soprattutto, come affrontare le eventuali ripercussioni dell'utilizzo smodato dei social. [ytbvideo]OR3VRbPUefA[/ytbvideo] Indice Le conseguenze dell'uso smodato dei social L'effetto delle notifiche sulla mente Le strategie per ridurre la dipendenza dai social Le conseguenze dell'uso smodato dei social “La perdita di controllo è la regola per comprendere che stiamo andando verso una dipendenza”, afferma Giuseppe Lavenia. I social media hanno rivoluzionato il modo in cui ci relazioniamo con gli altri, ma spesso si inseriscono nelle nostre vite in momenti di noia o tristezza: “È un vuoto che incontra un altro vuoto”, spiega Lavenia, sottolineando come il ricorso ai social in questi momenti può trasformarsi in una vera e propria dipendenza. Tra le principali conseguenze ci sono: Perdita di tempo prezioso: a farne le spese è soprattutto il nostro tempo libero, una risorsa limitata, che viene sprecato in attività che non portano reale soddisfazione. Alterazione delle relazioni: i social sostituiscono i rapporti reali con connessioni virtuali superficiali.Fino a convincerti che quella chat nei DM di Instagram equivalga come a una conversazione dal vivo. Consapevolezza limitata: chi è dipendente tende a negare il problema, pensando di poter smettere quando vuole.Ma la realtà dei fatti è molto diversa. Ma quello che lo psicologo sottolinea è: “Se impieghi 10 ore della tua vita online, vuol dire che stai lasciando da parte qualcos’altro o qualcun altro”, evidenziando quanto questa dipendenza sia nociva sul piano sociale. L'effetto delle notifiche sulla mente Ma cos'è che fa scattare nel nostro cervello quella molla per cui sentiamo il disperato bisogno di controllare il nostro device? Semplice: ogni notifica che riceviamo attiva nella nostra mente il rilascio di dopamina, un neurotrasmettitore legato al meccanismo della ricompensa. Questo processo è simile a quello che si verifica nel gioco d’azzardo patologico: “l’attesa di una risposta, che sia un like o un commento, rilascia dopamina, associando qualcosa di positivo a un comportamento che positivo non è”, spiega Lavenia. Questo meccanismo spinge molte persone a controllare continuamente il telefono, anche in assenza di notifiche. “La nostra mente si attiva da sola, cercando quella ricompensa che le notifiche promettono”. Ma a che prezzo? Senza dubbio alto: questa pulsione può infatti trasformarsi in un ciclo infinito, in cui il bisogno di approvazione e interazione diventa una trappola da cui è difficile uscire. Le strategie per ridurre la dipendenza dai social Affrontare la dipendenza dai social è possibile, ma richiede consapevolezza e azioni concrete.Secondo Lavenia, il primo passo è riconoscere il problema: “Se ci rendiamo conto di non riuscire a smettere, è il momento di chiedere aiuto”. Ecco alcune strategie utili: Impostare limiti di utilizzo: sfruttare le funzioni di benessere digitale degli smartphone per monitorare e ridurre il tempo trascorso online. Creare alternative sane: dedicarsi a hobby, sport o altre attività che tengano la mente impegnata lontano dai social. Educare i più giovani: con il 17% dei bambini italiani tra 3 e 4 anni già in possesso di uno smartphone, è fondamentale introdurre regole e abitudini sane fin da piccoli. L’importanza di agire subito non può essere sottovalutata.“Non esiste un approccio soft”, conclude Lavenia, “serve un intervento deciso per riprendere il controllo e vivere il tempo come una risorsa preziosa”. I social possono essere strumenti utili, ma vanno utilizzati con moderazione.Siamo noi a dover gestire la tecnologia, non il contrario.Come dice Lavenia, “l'essere umano ha una 'scadenza', siamo a tempo determinato”: non sprechiamolo.

Gen 23, 2025 - 18:42
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#Sapevatelo: cosa succede se usi troppo i social? Risponde lo psicologo Giuseppe Lavenia

giuseppe lavenia niko gargiulo

Viviamo in un’epoca in cui i social sono diventati ormai parte integrante delle nostre giornate. Un’occhiata veloce al telefono per controllare notifiche o scrollare il feed può sembrare innocua, ma cosa succede se tutto questo diventa un'abitudine malsana?

Secondo il professor Giuseppe Lavenia, psicologo e psicoterapeuta, nonché presidente dell’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche (Di.Te), la linea tra uso e abuso è più sottile di quanto pensiamo.

L'esperto, ospite del nostro videopodcast YouTube Sapevatelo, ci ha spiegato come accorgersi che la situazione sta sfuggendo di mano e, soprattutto, come affrontare le eventuali ripercussioni dell'utilizzo smodato dei social.

[ytbvideo]OR3VRbPUefA[/ytbvideo]

Indice

  1. Le conseguenze dell'uso smodato dei social
  2. L'effetto delle notifiche sulla mente
  3. Le strategie per ridurre la dipendenza dai social

Le conseguenze dell'uso smodato dei social

“La perdita di controllo è la regola per comprendere che stiamo andando verso una dipendenza”, afferma Giuseppe Lavenia.

I social media hanno rivoluzionato il modo in cui ci relazioniamo con gli altri, ma spesso si inseriscono nelle nostre vite in momenti di noia o tristezza: “È un vuoto che incontra un altro vuoto”, spiega Lavenia, sottolineando come il ricorso ai social in questi momenti può trasformarsi in una vera e propria dipendenza.

Tra le principali conseguenze ci sono:

  • Perdita di tempo prezioso: a farne le spese è soprattutto il nostro tempo libero, una risorsa limitata, che viene sprecato in attività che non portano reale soddisfazione.

  • Alterazione delle relazioni: i social sostituiscono i rapporti reali con connessioni virtuali superficiali.
    Fino a convincerti che quella chat nei DM di Instagram equivalga come a una conversazione dal vivo.

  • Consapevolezza limitata: chi è dipendente tende a negare il problema, pensando di poter smettere quando vuole.
    Ma la realtà dei fatti è molto diversa.

Ma quello che lo psicologo sottolinea è: “Se impieghi 10 ore della tua vita online, vuol dire che stai lasciando da parte qualcos’altro o qualcun altro”, evidenziando quanto questa dipendenza sia nociva sul piano sociale.

L'effetto delle notifiche sulla mente

Ma cos'è che fa scattare nel nostro cervello quella molla per cui sentiamo il disperato bisogno di controllare il nostro device? Semplice: ogni notifica che riceviamo attiva nella nostra mente il rilascio di dopamina, un neurotrasmettitore legato al meccanismo della ricompensa.

Questo processo è simile a quello che si verifica nel gioco d’azzardo patologico: “l’attesa di una risposta, che sia un like o un commento, rilascia dopamina, associando qualcosa di positivo a un comportamento che positivo non è”, spiega Lavenia.

Questo meccanismo spinge molte persone a controllare continuamente il telefono, anche in assenza di notifiche. “La nostra mente si attiva da sola, cercando quella ricompensa che le notifiche promettono”.

Ma a che prezzo? Senza dubbio alto: questa pulsione può infatti trasformarsi in un ciclo infinito, in cui il bisogno di approvazione e interazione diventa una trappola da cui è difficile uscire.

Le strategie per ridurre la dipendenza dai social

Affrontare la dipendenza dai social è possibile, ma richiede consapevolezza e azioni concrete.
Secondo Lavenia, il primo passo è riconoscere il problema: “Se ci rendiamo conto di non riuscire a smettere, è il momento di chiedere aiuto”. Ecco alcune strategie utili:

  • Impostare limiti di utilizzo: sfruttare le funzioni di benessere digitale degli smartphone per monitorare e ridurre il tempo trascorso online.

  • Creare alternative sane: dedicarsi a hobby, sport o altre attività che tengano la mente impegnata lontano dai social.

  • Educare i più giovani: con il 17% dei bambini italiani tra 3 e 4 anni già in possesso di uno smartphone, è fondamentale introdurre regole e abitudini sane fin da piccoli.

L’importanza di agire subito non può essere sottovalutata.
“Non esiste un approccio soft”, conclude Lavenia, “serve un intervento deciso per riprendere il controllo e vivere il tempo come una risorsa preziosa”.

I social possono essere strumenti utili, ma vanno utilizzati con moderazione.
Siamo noi a dover gestire la tecnologia, non il contrario.
Come dice Lavenia, “l'essere umano ha una 'scadenza', siamo a tempo determinato”: non sprechiamolo.

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