Orrori all’Università di Catanzaro: nei laboratori gli animali venivano torturati e uccisi

Maltrattamenti, uccisioni non necessarie e condizioni di vita oltre la decenza per gli animali da laboratorio in cambio di un pugno di favori: accadeva all’Università Magna Graecia di Catanzaro, dove un sistema corrotto di ispezioni pilotate garantiva docenze e posizionamenti in graduatorie di concorso. La moneta da pagare era il silenzio, tanto in quei laboratori...

Gen 20, 2025 - 13:19
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Orrori all’Università di Catanzaro: nei laboratori gli animali venivano torturati e uccisi

Maltrattamenti, uccisioni non necessarie e condizioni di vita oltre la decenza per gli animali da laboratorio in cambio di un pugno di favori: accadeva all’Università Magna Graecia di Catanzaro, dove un sistema corrotto di ispezioni pilotate garantiva docenze e posizionamenti in graduatorie di concorso. La moneta da pagare era il silenzio, tanto in quei laboratori dell’Ateneo erano gli animali a pagarla cara e amara.

Corruzione, uccisione di animali, falso, associazione a delinquere e truffa aggravata ai danni dello Stato, oltre a un allevamento abusivo: queste sono solo alcune delle accuse di procura e Guardia di Finanza a carico dei vertici dell’Università e di un veterinario dell’azienda sanitaria provinciale.

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Così, grazie all’inchiesta della Procura della Repubblica condotta dalla Guardia di Finanza, sono stati posti agli arresti domiciliari 11 persone, tutte dipendenti dell’Università calabrese tra cui l’ex Rettore mentre una dell’Azienda Sanitaria Provinciale è stata sospesa per un anno dal servizio. A 21 persone sono state notificate le informazioni di garanzia.

Cosa accadeva nell’Università degli orrori

Le accuse sono gravissime e riguardano la gestione degli stabulari dell’Università in cui gli animali venivano allevati abusivamente, senza alcuna minima garanzia di benessere e di igiene.

Sottacere su questi orrori ai dipendenti di poter accedere ad ingenti finanziamenti pubblici pari a circa 2 milioni di euro, il tutto con il tacito benestare dell’ente controllore, in questo caso l’ASP veterinaria di Catanzaro.

Ma gli stabulari – afferma la LAV – in base al Decreto legislativo 26/2014, devono essere sottoposti a costanti controlli da parte delle autorità competenti locali al cui vertice vi è il Ministero della Salute, responsabile del rilascio delle autorizzazioni per condurre sperimentazioni ed ente preposto a controllare che le condotte svolte vengano effettuate in base alla normativa vigente.

Nei laboratori universitari, inoltre, veniva fatta sperimentazione su cavie vive in spregio a qualsiasi buona norma di igiene, benessere animale e etica, utilizzati anche medicinali sui quali nemmeno c’era controllo: morfina, ketamina e altre sostanze usata all’occorrenza, senza nemmeno un armadietto dei farmaci, necessario per legge, né un registro di carico e scarico. Anche gli animali spesso venivano acquistati dagli allevamenti di cavie senza che ci fosse un progetto che autorizzasse la sperimentazione su animali vivi.

E infine: gabbie fetide e piccole per tutti, per poi essere sacrificate – conclude la Finanza – senza autorizzazioni da parte del Ministero della Salute.

Risultato? Non si sa quanti animali uccisi inutilmente e ricerche scientifiche dall’attendibilità assai dubbia, proprio per le condizioni in cui avvenivano le sperimentazioni.

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