Influenza aviaria: un rischio anche per cani e gatti, gli Usa cambiano le regole per i produttori di cibo per animali

Nei giorni scorsi, la Food and Drug Administration (FDA) degli Usa ha annunciato un aggiornamento importante per i produttori di cibo per animali domestici, in particolare per cani e gatti. La normativa riguarda l’adozione di nuove misure di sicurezza per prevenire la contaminazione da influenza aviaria, in particolare quella causata dal virus H5N1, uno dei...

Gen 20, 2025 - 13:19
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Influenza aviaria: un rischio anche per cani e gatti, gli Usa cambiano le regole per i produttori di cibo per animali

Nei giorni scorsi, la Food and Drug Administration (FDA) degli Usa ha annunciato un aggiornamento importante per i produttori di cibo per animali domestici, in particolare per cani e gatti.

La normativa riguarda l’adozione di nuove misure di sicurezza per prevenire la contaminazione da influenza aviaria, in particolare quella causata dal virus H5N1, uno dei ceppi più pericolosi, che potrebbe colpire gli alimenti derivati da pollame e bovini. L’inclusione dell’H5N1 come pericolo noto o ragionevolmente prevedibile è una misura preventiva contro la possibile contaminazione da influenza aviaria, un rischio non solo per l’uomo ma anche per la salute di cani e gatti.

La FDA ha identificato la necessità di una revisione obbligatoria per le aziende che trattano alimenti crudi, come carne, latte e uova non pastorizzate. In particolare, l’H5N1 può essere trasmesso a gatti e cani se consumano alimenti che non sono stati trattati termicamente per inattivare il virus, come avviene con la pastorizzazione o la cottura.

I gatti in particolare sono i più vulnerabili e possono sviluppare gravi sintomi o morire, i cani tendono a presentare segni clinici più lievi, ma non si esclude anche per loro la possibilità di contrarre la malattia in forme severe. Al momento, l’H5N1 non è stato rilevato nei cani negli Stati Uniti, ma ci sono stati casi fatali in altri Paesi.

Cosa cambia con l’aggiornamento della FDA

La FDA ha dichiarato che i produttori soggetti al Food Safety Modernization Act (FSMA), in particolare quelli che utilizzano ingredienti crudi o non pastorizzati da pollame o bovini, devono riesaminare i loro piani di sicurezza alimentare.

Secondo la normativa FSMA, le aziende che producono alimenti per animali devono implementare un piano di sicurezza alimentare che identifichi e valuti tutti i pericoli noti o ragionevolmente prevedibili. La revisione dei piani di sicurezza è però obbligatoria ogni volta che la FDA rileva nuovi pericoli, come in questo caso con l’H5N1, che potrebbe minacciare la salute degli animali domestici.

I produttori sono quindi incoraggiati ad adottare misure preventive come il trattamento termico degli ingredienti per garantire che il virus venga inattivato. Le fasi di lavorazione che comprendono la pastorizzazione o la cottura sono infatti strumenti efficaci per ridurre il rischio di trasmissione dell’H5N1. Inoltre, un controllo più rigoroso nella catena di approvvigionamento per garantire che gli ingredienti non provengano da animali infetti rappresenta un’altra pratica consigliata in questa fase critica dalla FDA.

E in Europa?

In Europa, la regolamentazione del cibo per animali è disciplinata dal Regolamento (CE) n. 183/2005 che stabilisce i requisiti relativi all’igiene e alla sicurezza degli alimenti destinati agli animali. Sebbene la normativa europea non faccia esplicito riferimento all’influenza aviaria nell’ambito della produzione di alimenti per animali, le aziende devono comunque rispettare le disposizioni generali per garantire che gli alimenti siano sicuri e privi di contaminazioni.

Le linee guida europee prevedono il controllo dei rischi microbiologici, tra cui quelli derivanti dai patogeni zoonotici come l’H5N1, anche se il focus primario rimane sulla gestione della sicurezza alimentare e dei pericoli biologici più comuni.

Le aziende in Europa sono obbligate a mettere in atto sistemi di autocontrollo che seguano i principi di HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points), che includono l’identificazione e la gestione dei pericoli, al fine di ridurre i rischi per gli animali e per la salute pubblica.

Specificatamente in merito all’influenza aviaria, le autorità europee, tra cui l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e la Commissione Europea, hanno adottato misure generali, focalizzandosi però principalmente sulla protezione del pollame e sulla prevenzione della trasmissione all’uomo. Attualmente, dunque, non esiste una normativa specifica equivalente a quella recentemente introdotta dalla FDA negli Stati Uniti riguardo all’inclusione dell’H5N1 come pericolo nei piani di sicurezza alimentare per gli alimenti destinati a cani e gatti.

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