Montblanc chiede il ’daspo sindacale’. La griffe: "Reputazione da tutelare"

Il brand si è rivolto al tribunale per ottenere lo stop alle proteste davanti al negozio di via Tornabuoni. Sudd Cobas: "Vuole mettere il bavaglio ai lavoratori. Continueremo a denunciare lo sfruttamento". .

Gen 21, 2025 - 06:02
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Montblanc chiede il ’daspo sindacale’. La griffe: "Reputazione da tutelare"

Stop alle manifestazioni di protesta davanti al negozio Montblanc di via Tornabuoni. Il brand del lusso, che fa capo al fondo finanziario Richemont – come aveva annuncaito nei giorni scorsi per tutelare "la propria reputazione" – ha richiesto al Tribunale di Firenze (sezione Civile) di emettere nei confronti del Sudd Cobas un divieto a manifestare nel raggio di 500 metri dalla boutique di via Tornabuoni, nel salotto buono di Firenze, pena sanzioni da cinquemilaeuro. Il 6 febbraio si terrà l’udienza per decidere sulla "domanda di urgenza" (ex art. 700) presentata dal brand. Secondo il brand, il sindacato e alcuni suoi appartenenti "hanno ripetutamente formulato, e continuano a formulare, accuse false e diffamatorie nei confronti dell’azienda in merito a presunte condotte scorrette nei confronti dei dipendenti di un ex fornitore".

Il sindacato rimanda al mittente tutte le accuse e rilancia: "Montblanc s’inventa il ’daspo antisindacale’ per mettere il bavaglio alla lotta dei lavoratori Z Production di Campi che in questi mesi hanno fatto emergere il super-sfruttamento nella filiera e smascherato la vergognosa delocalizzazione punitiva messa in atto contro la loro sindacalizzazione". Per i Sudd Cobas "Montblanc ha deciso di scrivere una delle pagine più indegne della storia delle politiche antisindacali di questo paese". Le 17 pagine del ricorso depositato "sono un inno al primato del ’diritto al libero esercizio dell’attività di impresa’ sul diritto di sciopero e di libera manifestazione" tuona il sindacato. E aggiunge: "La tutela della ’reputazione commerciale’ viene invocata contro il diritto alla libertà di espressione, chiedendo di mettere il bavaglio a lavoratori che denunciano le proprie condizioni di sfruttamento. In definitiva, quello che si vuole affermare è il primato del ’diritto al massimo profitto’ delle multinazionali contro la democrazia stessa". Il ricordo presentato dal marchio del lusso potrebbe rappresentare un precedente pericoloso. "Che venga accolta o respinta dal tribunale, la richiesta formulata da Montblanc è grave in quanto tale. Questo ricorso costituisce un affronto. Non ai lavoratori della filiere Montblanc, non al sindacato, ma allo stesso diritto al dissenso" continuano i Sudd Cobas ed annunciano per il 2 febbraio (ore 18) un’assemblea aperta alla cittadinanza "per difendere democrazia e diritto di sciopero".

B.B.

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