Chi è Concho, il rospo dell’ultimo album di Bad Bunny, simbolo di speranza contro la gentrificazione di Porto Rico

Bad Bunny, uno degli artisti più influenti della scena musicale mondiale, ha appena rilasciato il suo sesto album di studio, Debí tirar más fotos, un’opera che va ben oltre le sue radici reggaeton e trap, mescolando tradizione e innovazione.

Con questo lavoro, l’artista porta avanti il suo omaggio alla sua terra natale, Porto Rico, esplorando temi sociali profondi e un’ampia varietà di generi musicali. L’album, che segna una pietra miliare nella carriera di Benito Martínez, è stato pubblicato il 6 gennaio, in concomitanza con il Giorno dei Re, e ha subito conquistato il cuore dei fan e delle piattaforme di streaming.

Debí tirar más fotos si distingue per la fusione di suoni tradizionali portoricani, come salsa, plena e bolero, con le sonorità moderne del dembow e dell’elettronica. Brani come Nuevayol e Voy a llevarte pa PR raccontano storie di migrazione e di identità, legando la narrazione musicale alla resistenza culturale di Porto Rico, un’isola minacciata dalla gentrificazione e dai cambiamenti socio-politici.

Il rospo Concho, una specie endemica in pericolo di estinzione

Un elemento particolarmente significativo del suo lavoro è l’inclusione di un personaggio simbolico: il rospo Concho. Il rospo Concho, una specie endemica di Porto Rico e in pericolo di estinzione, appare nel cortometraggio omonimo, che esplora un Porto Rico futuristico segnato dalla perdita della sua identità culturale. Il film, scritto e diretto da Benito insieme a Arí Maniel Cruz Suárez ha superato le 8 milioni di visualizzazioni in pochi giorni diventando un potente simbolo della lotta per la conservazione della cultura e dell’ambiente di Porto Rico.

La narrazione si intreccia con una critica alla gentrificazione dell’isola, mostrando come le tradizioni locali vengano soppiantate dalla cultura dominante e come le persone native vengano progressivamente marginalizzate. La storia mette in luce il contrasto tra il passato naturale e culturale di Porto Rico e le forze esterne che cercano di trasformarlo, proprio come il rospo Concho, il cui habitat naturale sta svanendo.

Questa creatura rappresenta non solo la biodiversità unica dell’isola, ma anche il legame profondo tra la natura e l’identità portoricana. Il rospo si riproduce nelle pozzanghere che si formano dopo forti piogge e i maschi emettono canti per attrarre le femmine, una scena che incarna la vitalità e la fragilità di Porto Rico. Tuttavia, la specie è minacciata dal cambiamento ambientale e dalla perdita del suo habitat, con previsioni che indicano un possibile declino del rospo nei prossimi decenni.

La collaborazione con artisti che preservano la musica tradizionale

Anche la traccia Lo que le pasó a Hawáii affronta in modo critico la trasformazione che l’isola sta vivendo, mettendo in luce le problematiche derivanti dalla perdita dell’identità culturale paragonando la situazione di Porto Rico a quella delle Hawaii. Entrambe le isole hanno infatti subìto processi di colonizzazione e perdita di identità sotto il dominio statunitense.

Bad Bunny denuncia lo spostamento delle comunità locali, l’invasione del turismo di massa e la presa di controllo delle risorse da parte di grandi aziende. La canzone include riferimenti culturali e storici, come il “lelolai” e il simbolismo dei “jíbaros”, per sottolineare l’importanza della resistenza culturale e identitaria. I silenzi nella melodia simboleggiano blackout e censure. Il messaggio di Bad Bunny ha trovato eco anche in altre regioni, come le Isole Canarie, che affrontano problemi simili.

L’album include inoltre delle collaborazioni con artisti portoricani di spicco noti per il loro impegno nel preservare la musica tradizionale, come RaiNao, Omar Courtz, e i Pleneros de la Cresta. A livello di impatto, il disco ha scalato rapidamente le classifiche globali, con tracce come Nuevayol e Voy a llevarte pa PR già tra i brani più ascoltati su Spotify.

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