“Mia madre mi stressa per i voti dopo un 25”, lo sfogo della studentessa universitaria
Siamo a gennaio, ma per una studentessa universitaria al primo anno la sessione invernale è già stata intensa. In un post su Reddit, la giovane racconta di aver completato tre esami: un 30, un 27 e, più di recente, un 25. Risultati che lei considera più che soddisfacenti, ma che non sembrano bastare a sua madre.La studentessa scrive: “Mia madre si è lamentata dicendo che sto avendo un calo, come se il 25 fosse un disastro. Mi ha addirittura detto che, continuando così, al prossimo esame prenderò 23!”. La frustrazione cresce quando aggiunge: “Trovo assurdo dover subire questa pressione anche all’università. A me non importa dei voti, ma a quanto pare a lei sì, ed è stressante”. Indice Le reazioni degli utenti Il peso delle aspettative La ricerca di un equilibrio Le reazioni degli utenti Il post ha suscitato un acceso dibattito tra gli utenti, che si sono divisi tra chi invita la ragazza a distaccarsi dai giudizi materni e chi le consiglia di affrontare il problema in modo diretto.Un utente commenta: “È normale che i genitori si mettano in mezzo, ma il problema è che non hai ancora imparato a fregartene. A 20 anni sei un’adulta. I tuoi progetti sono tuoi, e i giudizi di tua madre dovrebbero avere valenza zero”.La soluzione proposta sta nel concentrarsi sui propri obiettivi senza lasciarsi influenzare: “L’importante è che ti impegni. Se prendi 18 perché studi poco, allora magari ha ragione lei. Ma se stai facendo il tuo meglio, i suoi commenti sono inutili”. Il peso delle aspettative Altri utenti, invece, si sono mostrati più comprensivi nei confronti della studentessa. “No, non è normale”, scrive un utente. “Dovresti far capire a tua madre che questo è il tuo percorso e che decidi tu come affrontarlo. Non sei più un ragazzino”.Un altro utente, condividendo la propria esperienza, cerca di consolarla: “Ti capisco. Anch’io mi sono sentito dire che non va bene essere felici di un 29, perché bisogna puntare al 30. O che la media del 27.5 non è abbastanza. Non c’è una soluzione, purtroppo. Devi stringere i denti, ma ti laureerai prima di quanto pensi”. La ricerca di un equilibrio Lo sfogo della studentessa mette in luce un tema diffuso: il conflitto tra le aspettative dei genitori e il desiderio di autonomia dei figli. Nonostante la giovane età, molti utenti hanno sottolineato l’importanza di sviluppare la capacità di filtrare le critiche e prendere decisioni in modo indipendente.“Impara a non dare peso alle voci che ti giudicano negativamente, inclusa quella di tua madre”, scrive un utente. “Non è facile, ma è essenziale per crescere”.
Siamo a gennaio, ma per una studentessa universitaria al primo anno la sessione invernale è già stata intensa. In un post su Reddit, la giovane racconta di aver completato tre esami: un 30, un 27 e, più di recente, un 25. Risultati che lei considera più che soddisfacenti, ma che non sembrano bastare a sua madre.
La studentessa scrive: “Mia madre si è lamentata dicendo che sto avendo un calo, come se il 25 fosse un disastro. Mi ha addirittura detto che, continuando così, al prossimo esame prenderò 23!”. La frustrazione cresce quando aggiunge: “Trovo assurdo dover subire questa pressione anche all’università. A me non importa dei voti, ma a quanto pare a lei sì, ed è stressante”.
Le reazioni degli utenti
Il post ha suscitato un acceso dibattito tra gli utenti, che si sono divisi tra chi invita la ragazza a distaccarsi dai giudizi materni e chi le consiglia di affrontare il problema in modo diretto.
Un utente commenta: “È normale che i genitori si mettano in mezzo, ma il problema è che non hai ancora imparato a fregartene. A 20 anni sei un’adulta. I tuoi progetti sono tuoi, e i giudizi di tua madre dovrebbero avere valenza zero”.
La soluzione proposta sta nel concentrarsi sui propri obiettivi senza lasciarsi influenzare: “L’importante è che ti impegni. Se prendi 18 perché studi poco, allora magari ha ragione lei. Ma se stai facendo il tuo meglio, i suoi commenti sono inutili”.
Il peso delle aspettative
Altri utenti, invece, si sono mostrati più comprensivi nei confronti della studentessa. “No, non è normale”, scrive un utente. “Dovresti far capire a tua madre che questo è il tuo percorso e che decidi tu come affrontarlo. Non sei più un ragazzino”.
Un altro utente, condividendo la propria esperienza, cerca di consolarla: “Ti capisco. Anch’io mi sono sentito dire che non va bene essere felici di un 29, perché bisogna puntare al 30. O che la media del 27.5 non è abbastanza. Non c’è una soluzione, purtroppo. Devi stringere i denti, ma ti laureerai prima di quanto pensi”.
La ricerca di un equilibrio
Lo sfogo della studentessa mette in luce un tema diffuso: il conflitto tra le aspettative dei genitori e il desiderio di autonomia dei figli. Nonostante la giovane età, molti utenti hanno sottolineato l’importanza di sviluppare la capacità di filtrare le critiche e prendere decisioni in modo indipendente.
“Impara a non dare peso alle voci che ti giudicano negativamente, inclusa quella di tua madre”, scrive un utente. “Non è facile, ma è essenziale per crescere”.
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