Permafrost, una bomba a orologeria che minaccia il futuro del clima
L'Artico si sta sciogliendo rilasciando in ambiente gas climalteranti
Lo scioglimento dei ghiacciai è uno dei temi principali riguardanti il riscaldamento climatico. Tuttavia, si parla poco del Permafrost, il cui scioglimento è senza dubbio peggiore di quello dei ghiacciai. Per permafrost si intende un tipo di terreno perennemente ghiacciato situato tra all’estremo Nord Europa, la Siberia e l’America Settentrionale che ricopre circa 22,8 milioni di chilometri quadrati, con uno spessore che varia da 1 a oltre 1.000 metri.
Lo strato superficiale del permafrost è molto sensibile ai cambiamenti climatici, ossia si scioglie durante l’estate. Lo stato più profondo, invece, non ha mai subito un decongelamento dall’ultima era glaciale. Se questo strato dovesse sciogliersi potrebbero sorgere dei seri problemi, poiché rilascerebbe nell’atmosfera grandi quantità di metano che sono rimaste intrappolate per millenni.
Questo fenomeno peggiorerebbe significativamente le condizioni ambientali, già precarie, del nostro Pianeta. Recentemente, un gruppo di scienziati statunitensi ha pubblicato i risultati e la mappatura dei flussi di carbonio nella regione artica e purtroppo è arrivata la conferma che l’Artico si sta riscaldando rapidamente, rilasciando nell’ambiente più carbonio di quanto riusciamo ad assorbire.
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