Maxi retata ai Cavalieri. Diciotto condanne
Diciotto condanne di pochi mesi e alcune assoluzioni. Dopo quasi 7 anni, si è concluso il processo per la...
Diciotto condanne di pochi mesi e alcune assoluzioni. Dopo quasi 7 anni, si è concluso il processo per la maxi retata anti droga nel cuore di Pisa a fine 2018. Erano 25 le persone rinviate a giudizio, poche hanno scelto un rito alternativo. All’epoca la polizia di Stato passò al setaccio i quartieri più caldi della città, in particolare quelli del centro. Tantissimi gli avvocati in campo (tra cui Sara Baldini, Roberto Nocent, Iole Bonacci, Gabriele Dell’Unto, Alessandra Natale, Maria Paola Nobili, Andrea Fulceri, Mariella Giannessi, Laura Primavori, Brunella Crecchi, Stefania Ceccarelli, Antonio Urbani) che hanno difeso gli imputati accusati di spaccio, sono tutti di origine straniera: principalmente magrebini, gambiani e senegalesi. All’inizio erano stati arrestati in 23, quasi tutti liberati dopo pochi giorni. Le indagini durarono un mese e mezzo e portarono a 90 provvedimenti di arresto emessi nei confronti di 25 persone (una nel frattempo è deceduta): secondo investigatori e inquirenti gestivano il traffico di droga nella zona della stazione e sotto i loggiati di viale Gramsci. L’operazione della squadra mobile di Pisa fu supportata dagli agenti dello Sco. 23 furono portate al Don Bosco e tornarono quasi tutte in libertà fra le polemiche. Sul blitz e la successiva liberazione intervenne anche l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini.
La pm Miriam Pamela Romano, aveva fatto richieste che andavano da sei mesi a massimo un anno e 8. A dicembre sono state fatte le repliche. Ieri è arrivata la sentenza del tribunale di Pisa (giudice Domenico Rocco Vatrano). Gli imputati sono stati condannati a pene che vanno dai 10 mesi (6mila euro di multa) fino a tre mesi. Assolti per alcune cessioni perché "il fatto non sussiste". Gli agenti avevano lavorato per 40 giorni sotto copertura trovando sostanza stupefacente diversificata: coca, eronia, hashish, marijuana e metadone anche nascoste sotto le gomme delle auto parcheggiate. E piccoli quantitativi erano stati rinvenuti nel cavo orale di qualcuno.
Antonia Casini
Qual è la tua reazione?