ChatGPT, se sei gentile ti darà risposte migliori e più affidabili
ChatGPT, il chatbot più famoso degli ultimi anni, continua a sorprendere per la sua capacità di rispondere a domande complesse e di semplificare la vita quotidiana di tutti. Ma c’è un esperimento curioso che negli ultimi tempi ha catturato l’attenzione del web: il modo in cui ci si rivolge a ChatGPT potrebbe influenzare la qualità delle risposte. Alcuni utenti hanno infatti notato che interagendo con il chatbot in maniera cortese e gentile le risposte risultano più dettagliate, precise e persino meglio formattate. Che si tratti di un semplice caso o di un meccanismo più complesso legato al funzionamento dell’intelligenza artificiale, vale la pena scoprire cosa succede quando si parla con educazione a ChatGPT. Ecco cosa hanno rilevato gli utenti e come questo potrebbe cambiare il nostro modo di utilizzare i chatbot. Indice Anche ChatGPT ha un cuore I risultati dell’esperimento Cosa dice OpenAI? Anche ChatGPT ha un cuore Per comprendere i risultati di questo test, bisogna partire da alcune considerazioni sul funzionamento di ChatGPT. Prima di tutto, il chatbot è stato programmato per non fornire la stessa identica risposta due volte, pur mantenendo il significato coerente. Una certa variabilità è quindi insita nel sistema e non necessariamente legata al tono dell’utente. Tuttavia, diversi tester hanno segnalato che ponendo le domande in modo gentile e cortese, ChatGPT sembra rispondere con maggiore cura. Ad esempio: Domande cortesi: le risposte risultano più dettagliate, con una migliore organizzazione del testo e l’utilizzo di elementi come elenchi puntati e grassetti per evidenziare i punti principali. Domande neutrali o aggressive: le risposte tendono a essere più dirette e prive di abbellimenti, con meno attenzione alla formattazione. Molti utenti hanno notato anche un tono di risposta più cordiale quando le domande erano accompagnate da formule come “per favore” o “potresti”. Il fenomeno potrebbe essere il risultato di un adattamento dell’AI ai toni utilizzati dall’utente, anche se rimane difficile da dimostrare scientificamente. I risultati dell’esperimento In ogni caso, nonostante l’esperimento non sia supportato da dati certi, molti utenti hanno segnalato netti miglioramenti nelle risposte di ChatGPT quando interpellato in modo educato. Portando a delineare un "galateo" per l'uso dell'IA: Completezza dei contenuti: in presenza di quesiti posti in modo gentile le risposte sembrano includere più dettagli e informazioni. Formattazione: richieste fatte con educazione portano a risposte meglio organizzate, con elenchi e grassetti per evidenziare i punti principali. Tono di voce: un linguaggio cortese sembra innescare un tono più cordiale e collaborativo nel chatbot. Ad esempio, una domanda come “Puoi spiegarmi come funziona il motore di ricerca? Grazie!” produrrebbe una risposta più articolata rispetto a una formulazione brusca come “Spiegami il motore di ricerca”. Cosa dice OpenAI? Fino a oggi, OpenAI - la società che ha sviluppato ChatGPT - non ha fornito indicazioni ufficiali su questo aspetto. Tuttavia, è plausibile che l’algoritmo della piattaforma si adatti in parte al tono utilizzato dall’utente. Un altro aspetto interessante da sottolineare, infine, è che pur non essendo dimostrato scientificamente questo esperimento ha offerto spunti di riflessione non solo sulla tecnologia, ma più in generale sull’importanza di un linguaggio rispettoso e cortese anche quando si è online.
ChatGPT, il chatbot più famoso degli ultimi anni, continua a sorprendere per la sua capacità di rispondere a domande complesse e di semplificare la vita quotidiana di tutti.
Ma c’è un esperimento curioso che negli ultimi tempi ha catturato l’attenzione del web: il modo in cui ci si rivolge a ChatGPT potrebbe influenzare la qualità delle risposte.
Alcuni utenti hanno infatti notato che interagendo con il chatbot in maniera cortese e gentile le risposte risultano più dettagliate, precise e persino meglio formattate.
Che si tratti di un semplice caso o di un meccanismo più complesso legato al funzionamento dell’intelligenza artificiale, vale la pena scoprire cosa succede quando si parla con educazione a ChatGPT.
Ecco cosa hanno rilevato gli utenti e come questo potrebbe cambiare il nostro modo di utilizzare i chatbot.
Anche ChatGPT ha un cuore
Per comprendere i risultati di questo test, bisogna partire da alcune considerazioni sul funzionamento di ChatGPT.
Prima di tutto, il chatbot è stato programmato per non fornire la stessa identica risposta due volte, pur mantenendo il significato coerente. Una certa variabilità è quindi insita nel sistema e non necessariamente legata al tono dell’utente.
Tuttavia, diversi tester hanno segnalato che ponendo le domande in modo gentile e cortese, ChatGPT sembra rispondere con maggiore cura. Ad esempio:
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Domande cortesi: le risposte risultano più dettagliate, con una migliore organizzazione del testo e l’utilizzo di elementi come elenchi puntati e grassetti per evidenziare i punti principali.
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Domande neutrali o aggressive: le risposte tendono a essere più dirette e prive di abbellimenti, con meno attenzione alla formattazione.
Molti utenti hanno notato anche un tono di risposta più cordiale quando le domande erano accompagnate da formule come “per favore” o “potresti”.
Il fenomeno potrebbe essere il risultato di un adattamento dell’AI ai toni utilizzati dall’utente, anche se rimane difficile da dimostrare scientificamente.
I risultati dell’esperimento
In ogni caso, nonostante l’esperimento non sia supportato da dati certi, molti utenti hanno segnalato netti miglioramenti nelle risposte di ChatGPT quando interpellato in modo educato.
Portando a delineare un "galateo" per l'uso dell'IA:
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Completezza dei contenuti: in presenza di quesiti posti in modo gentile le risposte sembrano includere più dettagli e informazioni.
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Formattazione: richieste fatte con educazione portano a risposte meglio organizzate, con elenchi e grassetti per evidenziare i punti principali.
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Tono di voce: un linguaggio cortese sembra innescare un tono più cordiale e collaborativo nel chatbot.
Ad esempio, una domanda come “Puoi spiegarmi come funziona il motore di ricerca? Grazie!” produrrebbe una risposta più articolata rispetto a una formulazione brusca come “Spiegami il motore di ricerca”.
Cosa dice OpenAI?
Fino a oggi, OpenAI - la società che ha sviluppato ChatGPT - non ha fornito indicazioni ufficiali su questo aspetto.
Tuttavia, è plausibile che l’algoritmo della piattaforma si adatti in parte al tono utilizzato dall’utente.
Un altro aspetto interessante da sottolineare, infine, è che pur non essendo dimostrato scientificamente questo esperimento ha offerto spunti di riflessione non solo sulla tecnologia, ma più in generale sull’importanza di un linguaggio rispettoso e cortese anche quando si è online.
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