Le ’candele’ brillano di gioia. Gli alunni scrivono alla Segre. E lei li ringrazia di proprio pugno
Gli studenti della ’Viani’ hanno seguito in aula un percorso sulla senatrice scampata ad Auschwitz. Colpiti dalla sua storia, hanno inviato delle lettere. Nei giorni scorsi la risposta da Palazzo Madama.
Il seme della memoria germoglia con successo alla scuola media ’Viani’. I ragazzi hanno seguito un percorso incentrato sulla figura della senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta alla barbarie dei campi di sterminio nazisti. I giovani alunni, colpiti dalla storia di quella che, all’epoca della tragedia, era quasi una loro coetanea, hanno scritto di proprio pugno delle lettere – una per ciascuno studente – alla senatrice. E lei, nonostante la teoria di impegni che il suo ruolo comporta (e l’età avanzata...) ha trovato il tempo di rispondere.
"La classe 3D ha intrapreso un percorso per approfondire la figura della senatrice – spiega la scuola –; l’attività ha previsto la lettura ad alta voce del testo per ragazzi scritto dalla stessa senatrice ’Scolpitelo nel vostro cuore’, racconto attraverso il quale Segre ripercorre la propria vita e l’esperienza nel campo di sterminio ad Auschwitz".
"A conclusione della lettura in classe e delle riflessioni, la classe ha ascoltato l’intervento della senatrice registrato al Teatro degli Arcimboldi di Milano quando, per l’occasione, duemila studenti ascoltarono dal vivo l’ultimo suo incontro pubblico per le scuole. Ognu alunno e alunna della classe ha scritto di proprio pugno una lettera alla senatrice che, poi, inserita in un plico, è stata spedita via posta ai suoi collaboratori, nella speranza che potesse raggiungerla almeno un poco della gratitudine che ciascuno dei ragazzi e delle ragazze ha provato nell’apprezzare l’immenso dono del racconto e della memoria. Con grandissimo piacere, la scuola ha ricevuto un biglietto di ringraziamento qualche giorno fa, proveniente dal Senato. I ragazzi e le ragazze della 3D, che hanno intrapreso il percorso verso un’istruzione superiore, sono consapevoli di essere custodi di un racconto importante".
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