“Incendi a Los Angeles, non è colpa del clima”: bufera sul candidato a Segretario all’Energia di Trump
Dalle colline di Palisades ai sobborghi di Eaton, Los Angeles è in ginocchio sotto la morsa degli incendi boschivi, con intere comunità minacciate dalle fiamme e dalla scarsa qualità dell’aria, che ha spinto il governo a dichiarare l’emergenza sanitaria a Los Angeles. I venti caldi del deserto, ora meno forti, stanno infatti trasportando fumo e...
Dalle colline di Palisades ai sobborghi di Eaton, Los Angeles è in ginocchio sotto la morsa degli incendi boschivi, con intere comunità minacciate dalle fiamme e dalla scarsa qualità dell’aria, che ha spinto il governo a dichiarare l’emergenza sanitaria a Los Angeles. I venti caldi del deserto, ora meno forti, stanno infatti trasportando fumo e particelle tossiche.
Mentre le squadre dei vigili del fuoco sperano in un cambio di rotta grazie a venti in graduale attenuazione, a Washington si accende un altro focolaio: quello politico. Chris Wright, candidato di Donald Trump a Segretario all’Energia, ha infatti respinto il nesso tra cambiamento climatico e ondate di incendi sempre più devastanti, innescando critiche feroci da parte di senatori democratici e di chi chiede politiche più rigorose a tutela dell’ambiente.
Come la California affronta gli incendi
La stagione degli incendi in California ha assunto proporzioni allarmanti, con Los Angeles a rivestire il ruolo di epicentro di un’emergenza che sta sconvolgendo il tessuto sociale e ambientale della regione. In pochi giorni, diverse aree della contea hanno registrato roghi capaci di divorare decine di migliaia di acri. Secondo le stime più recenti, sono almeno 25 le vittime accertate, più di 20 i dispersi e oltre 100.000 le persone costrette ad abbandonare le proprie abitazioni.
Gli incendi più estesi hanno messo in ginocchio una delle aree più densamente popolate dello Stato. L’incendio di Palisades, in particolare, ha già devastato quasi 24.000 acri e si trova ancora a un livello di contenimento del 19%. Ciò significa che le fiamme potrebbero continuare a propagarsi, sebbene i venti di Santa Ana – potenti raffiche di aria calda e secca provenienti dall’entroterra desertico – siano dati in diminuzione nelle prossime ore. L’incendio di Eaton, invece, ha bruciato oltre 14.000 acri, ma i vigili del fuoco hanno ottenuto un contenimento di circa il 45%, un dato che fa ben sperare ma non garantisce una reale messa in sicurezza.
La regione di Los Angeles è, inoltre, esposta a nuovi possibili inneschi: la bassa umidità, insieme a temperature ancora elevate, rende il territorio estremamente vulnerabile. Le autorità hanno invitato i cittadini a rimanere in allerta e a seguire scrupolosamente eventuali ordini di evacuazione.
Proprio mentre i vigili del fuoco combattono contro le fiamme, a Washington si è aperto un capitolo che rischia di dividere ulteriormente l’opinione pubblica. Chris Wright, nominato da Donald Trump per dirigere il Dipartimento dell’Energia, ha espresso più volte posizioni scettiche sui legami tra crisi climatica e intensificazione degli incendi boschivi. Durante l’udienza di conferma al Senato, il senatore californiano Alex Padilla, proveniente proprio da Los Angeles, ha messo in evidenza alcune dichiarazioni passate di Wright in cui descriveva le preoccupazioni per i roghi come “un’ hype” (cioè, un’esagerazione).
Quando Padilla ha chiesto a Wright se confermasse tali affermazioni alla luce dell’attuale disastro nella sua città natale, il candidato ha ribadito di considerare il cambiamento climatico un problema reale, ma ha anche sostenuto che l’aumento degli incendi non può essere attribuito unicamente a fattori climatici. Secondo Wright, esistono diverse variabili – come la gestione dei territori, l’urbanizzazione e la scelta di specifiche politiche forestali – che avrebbero un ruolo altrettanto determinante.
Trump’s choice for Secretary of Energy, Chris Wright once posted on Twitter that “the hype over wildfires is just hype.”
California @SenAlexPadilla presses him to retract that statement in light of the deadly fires in his state
Yet Wright says, “I stand by my past comments” pic.twitter.com/dkNMmp3ur5
— Senate Democrats (@SenateDems) January 15, 2025
Quest’approccio contrasta in modo netto con il consenso scientifico, secondo cui l’innalzamento delle temperature e la maggiore frequenza di periodi di siccità – legati appunto al riscaldamento globale – incidono in maniera significativa sull’ampliamento della stagione degli incendi. Numerosi studi dell’Università della California dimostrano infatti che le alte concentrazioni di CO₂ nell’atmosfera e il riscaldamento progressivo del Pianeta favoriscono l’essiccamento della vegetazione, rendendo il territorio più esposto a roghi violenti e difficilmente controllabili.
Anche il senatore indipendente Angus King ha sollevato dubbi sulle posizioni di Wright. King ha suggerito che le affermazioni del candidato possano essere “più sottili di quanto non appaia”, lasciando però intendere che una chiara presa di posizione sul legame tra combustibili fossili e mutamenti climatici sia imprescindibile se ci si candida a guidare un dicastero così strategico.
Wright, in risposta, ha ammesso di accettare il principio di fondo secondo cui l’uso massiccio di idrocarburi ha provocato un incremento dei livelli di anidride carbonica del 50%. Questo, a sua detta, avrebbe reso più difficile per la Terra disperdere calore, contribuendo quindi al surriscaldamento globale. Tuttavia, egli insiste sulla necessità di non demonizzare le fonti fossili, bensì di considerare un mix energetico diversificato, che includa anche rinnovabili come l’eolico e il solare, la tecnologia nucleare e la geotermia.
Di fronte a tali dichiarazioni, i senatori democratici hanno espresso preoccupazione per un possibile rallentamento delle politiche di contrasto ai cambiamenti climatici. Lo stesso Padilla ha chiesto rassicurazioni sul fatto che il Dipartimento dell’Energia, sotto la guida di Wright, non censurerà alcuna ricerca legata ai cambiamenti climatici e agli effetti della crisi ambientale sugli incendi. Wright ha promesso di rispettare il metodo scientifico e di promuovere investimenti per accelerare lo sviluppo di tecnologie pulite.
Sul campo, intanto, i vigili del fuoco e le squadre di emergenza lavorano incessantemente per contenere le fiamme, ripristinare i servizi essenziali e assistere le famiglie colpite. Le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli per contrastare furti, speculazioni sui prezzi e truffe a danno degli sfollati, un fenomeno che purtroppo si ripresenta puntualmente nei momenti di calamità.
Nel breve termine, si spera che il parziale calo dei venti possa offrire un po’ di sollievo, consentendo di guadagnare terreno su fronti come gli incendi di Palisades ed Eaton.
Non vuoi perdere le nostre notizie?
- Iscriviti ai nostri canali Whatsapp e Telegram
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite
Leggi anche:
Qual è la tua reazione?