Festival di Sanremo 2025, le pagelle dopo il primo ascolto delle canzoni: Serena Brancale tormentone, Giorgia incanta, Simone Cristicchi da lacrime
E’ arrivato il momento tanto atteso che segna l’avvicinamento al Festival di Sanremo 2025 ossia l’ascolto delle canzoni dei 30 big in gara. Qui su SuperGuida TV abbiamo preparato un pagellone con i voti e i commenti anche se è da premettere che, trattandosi di un primo ascolto, è suscettibile di variazione con gli ascolti […]
E’ arrivato il momento tanto atteso che segna l’avvicinamento al Festival di Sanremo 2025 ossia l’ascolto delle canzoni dei 30 big in gara. Qui su SuperGuida TV abbiamo preparato un pagellone con i voti e i commenti anche se è da premettere che, trattandosi di un primo ascolto, è suscettibile di variazione con gli ascolti successivi quando gli artisti si esibiranno dal vivo assieme all’orchestra. Iniziamo con il dire che non c’è una canzone che si impone sulle altre. Ci sono ballad ma anche brani dance o simil dance, canzoni che partono lente e ritornelli che puntano ad essere ricordati. Il tema più gettonato resta l’amore: quello che sta nascendo, l’amore al capolinea e quello che è già finito. Pochini i pezzi di impegno sociale, nessuno invece politico.
Festival di Sanremo 2025, pagelle ai brani
Il Festival di Sanremo 2025 si apre con una carrellata di emozioni e sorprese, regalando già dal primo ascolto delle canzoni una varietà di sfumature musicali. Tra potenziali tormentoni e brani capaci di toccare le corde più profonde, gli artisti in gara mostrano il meglio del loro talento. Serena Brancale emerge come la regina del ritmo con un pezzo che promette di essere la colonna sonora della prossima estate, mentre Giorgia, con la sua voce inconfondibile, incanta il pubblico con una performance di rara eleganza. Non manca la profondità emotiva: Simone Cristicchi commuove con un testo intenso e poetico che lascia il segno. Ecco le prime impressioni su questa nuova edizione, che si preannuncia già memorabile.
Francesco Gabbani – Viva la vita – Voto: 6
Francesco Gabbani torna a calcare il palco dell’Ariston con un brano il cui titolo sembrava già promettere bene. C’è energia, c’è positività, il testo trasmette un importante messaggio che è quello di vivere il presente, il “carpe diem” di Orazio. La melodia non coinvolge però quanto i brani che conosciamo. Qui sembra che Gabbani abbia voluto fare un passo in avanti, verso la maturità, ma senza strafare. Si fa ascoltare ma senza lasciare il segno.
Verso cult: “Viva la vita così com’è, viva la vita finché ce n’è”.
Clara – Febbre – Voto: 7,5
Dopo il debutto dello scorso anno, Clara torna in gara al Festival di Sanremo. Brano orecchiabile, con una virata verso il rap, aspira a diventare un tormentone. Il palcoscenico sanremese potrebbe valorizzarlo anche di più. Clara è un’artista tutta da scoprire e il brano conferma l’intenzione dell’artista di ricercare e sperimentare anche generi diversi. Canzone buona, anzi buonissima.
Verso cult: “Un po’ come la vita, la febbre sale e scende” .
Willie Peyote – Grazie ma no grazie – Voto: 7
Menzione d’onore a Willie Peyote solo per aver riportato i Jalisse a Sanremo. “E c’hai provato più volte dei Jalisse”, dice il verso della canzone. Al primo ascolto colpisce il taglio ma soprattutto l’ironia. Il tema è attuale, siamo noi, quell’Italia che scende in piazza preferendo “lasciarsi manganellare nelle piazze” piuttosto che andare a lavorare. Tramite immagini semplici e dirette, costruisce una canzone che arriva dritta al punto. La canzone forse c’entra poco con il palco dell’Ariston ma andrà fortissima soprattutto tra i giovani.
Verso cult: “Dovresti andare a lavorare e non farti manganellare nelle piazze”.
Noemi – Se t’innamori muori – Voto: 8
Si sente la mano di Mahmood e Blanco per un brano intenso, che emoziona e che crescerà con più ascolti. C’è tutto quello che si aspetta da un brano di Sanremo: amore, voce e lirismo. Un brano dal tema forte perché quando ci si innamora si ha paura di essere feriti. Operazione coerente con la storia di Noemi. La melodia è coinvolgente e con l’orchestra dell’Ariston l’esecuzione sarà da pelle d’oca.
Verso cult: “Avere figli non è un discorso facile da prendere”.
Lucio Corsi – Volevo essere un duro – Voto: 7
Per il suo debutto sul palco dell’Ariston, Corsi ha scelto un brano potente e coraggioso in cui parla della difficoltà di essere fragili e precari in un mondo che pretende la perfezione. Corsi ha talento, è onesto, si sa, e il pezzo è raffinato. A naso, sarà difficile se non impossibile vincere ma il suo pezzo si distingue bene.
Verso cult: “Vivere la vita è un gioco da ragazzi, me lo diceva mamma e io cadevo giù dagli alberi”.
Rkomi – Il ritmo delle cose – Voto: 6
Un po’ anonima, da compitino. Stavolta Rkomi si perde un po’ proponendo un brano leggero in cui riflette sul suo rapporto con il tempo e il caos della vita quotidiana. Al momento gli diamo una sufficienza in attesa di riascoltarlo sul palco dell’Ariston.
Verso cult: “Il ritmo delle cose, il ritmo che ci muove, ci corre nella gola”.
The Kolors – Tu con chi fai l’amore – Voto: 8
Meglio dichiararlo fin da subito: i The Kolors ci piacciono sempre. Vanno a Sanremo restando fedeli a loro stessi. Produzione ballabile con un ritornello tutto da ricordare. Il brano ha un gran bel ritmo, tormentone assicurato anche stavolta.
Verso cult: “Mi piaci un minimo, mi aspetti a Mykonos”.
Rocco Hunt – Mille vote ancora – Voto: 8
Rocco Hunt sorprende e fa riflettere. Il brano che porta in gara parla di Napoli, di una terra difficile in cui spesso lo Stato è assente e la criminalità prende il sopravvento. Ancora una volta Hunt fa centro mettendo insieme tradizione e lingua napoletana. La canzone non è solo bella e intensa ma soprattutto non ha bisogno di traduzione come nel caso di Geolier lo scorso anno.
Verso cult: “Lo Stato è assente come noi in mezzo a quei banchi/ dove ancora si muore per niente a vent’anni”.
Rose Villain – Fuorilegge – Voto: 6,5
Anche lei torna a Sanremo per la seconda volta di seguito. Non c’è il ritornello alla “Click boom!” e anzi ci sentiamo di dire che delude le aspettative. Una ballad in cui Rose parla di desiderio intesa come passione soffocante che però fa rimanere vivi. L’interpretazione c’è con un ritornello in crescendo ma si poteva scavare più a fondo.
Verso cult: “Partiamo domani Bonnie e Clyde coi sogni rubati”.
Brunori Sas – L’albero delle noci – Voto: 7
Bellissima, struggente è una dedica d’amore a sua figlia. Viene da dire che finalmente in mezzo a tanti brani dance arriva un brano delicato, senza però essere smielato. Conoscendo la sua storia artistica, ci saremmo aspettati proprio questo. Farà un figurone sul palco dell’Ariston.
Verso cult: “Sono cresciuto in una terra crudele dove la neve si mescola al miele”.
Serena Brancale – Anema e Core – Voto: 8,5
Il pezzo è divertente, belle le dinamiche. E’ accattivante e guarda al podio. Serena Brancale ha una bella voce e confeziona un pezzo che sentiremo in radio e che balleremo tutta l’estate. Brano furbo e orecchiabile. Serena ci ha davvero conquistato.
Verso cult: “Dammi un bacio su taxi cabrio, un bacioche s’addà da verè, s’addà da verè, s’addà da verè”.
Irama – Lentamente – Voto: 6
Difficile per Irama bissare il successo di “Ovunque sarai”. La sua voce si uniforma bene allo stile di Blanco da cui è scritto il brano. La canzone parte lenta ma risulta prevedibile. A volte a voler strafare non sempre si ottiene il risultato migliore. Troppi gorgheggi e ghirigori per un brano che non lascia il segno.
Verso cult: “Lentamente si sta spegnendo ogni fottuto sentimento”.
Marcella Bella – Pelle diamante – Voto: 7,5
E’ lei la vera outsider del Festival di Sanremo. Marcella ha puntato su un brano che riflette se stessa. Travolgente, incalzante, incisivo, il brano promette grandi sorprese. Crescerà con gli ascolti, guadagnerà ancora di più con l’orchestra. Come una vera tigre, Marcella graffia e pure bene.
Verso cult: “Stronza forse ma sorprendente una mina vagante”.
Achille Lauro – Incoscienti giovani – Voto: 6
Ad Achille Lauro è stata finora accostata la parola rivoluzione. Negli ultimi anni sembra però che abbia finito con lo sperimentare. Brano dolente, a tratti confuso, che non buca affatto. Probabilmente se avesse portato “Amore disperato” avrebbe potuto vincere più facile. Interessante l’assolo di sax che contribuisce a dare uno stile retrò al brano.
Verso cult: “L’amore è come una pioggia sopra Villa Borghese“.
Elodie – Dimenticarsi alle 7 – Voto: 7
E’ un brano fresco, che trascina. Una ballad mascherata da pezzo dance. Il ritornello è martellante ma non è una hit. Elodie non esce dalla sua comfort zone con il rischio di apparire troppo scontata. Alla fine comunque la canticchieremo.
Verso cult: “Dicevi stasera dove vai amore ora che ho bisogno di te”.
Tony Effe – Damme na mano – Voto: 7
Tony Effe arriva al palco dell’Ariston con un brano dedicato alla sua città, Roma. Qui e là ci sono alcune citazioni, da “nun fa la stupida stasera” al Califfo fino alla madre Annarita. Contrariamente a quanto ci aspetti non è una canzone trap di quella che tutti si aspettavano. La polemica c’è ed è servita su un piatto d’argento: non solo c’è un chiaro riferimento al sesso orale quando scrive “vai più giù mi si girano gli occhi” ma c’è anche una scena di violenza, “mi alzi le mani”. Qui è però una donna che alza le mani su un uomo. Basterà questo per smorzare le polemiche?
Verso cult: “Tu non sei sincera, sei pericolosa”.
Massimo Ranieri – Tra le mani un cuore – Voto: 9
Tiziano Ferro e Nek hanno scritto la canzone per Massimo Ranieri. Un brano classico cucito alla perfezione addosso a Ranieri. Il messaggio è potente perché si parla di un rapporto d’amore che finisce ma che rimane civile, senza odio e rabbia. Il suo timbro è la firma di questo piccolo gioiello. Un grande ritorno.
Verso cult: “E salverò il tuo cuore in fondo al mare/la vita l’ha spezzato e lui continua ad amare”.
Sarah Toscano – Amarcord – Voto: 6,5
E’ il suo debutto all’Ariston dopo la vittoria ad Amici dello scorso anno. Il brano è sicuramente nelle sue corde e gioca d’anticipo per il prossimo tormentone estivo. Testo semplice, senza troppi fronzoli con la citazione della vie en rose di Edith Piaf. Alla ricerca di una precisa identità.
Verso cult: “Anche se ti scorderò in un club il sabato/ è tutto così amarcord”.
Fedez – Battito – Voto: 8
Un pezzo dark in cui parla di depressione e in cui gioca anche con la sua vita personale. Chiaro il riferimento all’ex moglie Chiara Ferragni: “ti porterei in terapia solo per farti capire il male che fai”. Un brano che sbalordisce, ritmo incalzante, ottima dinamica, tutto al posto giusto. Sicuramente se ne sentirà parlare(anche in ottica gossip).
Verso cult: “Basti che resti lontana da me/Ti ho odiata te lo giuro”.
Coma_Cose – Cuoricini – Voto: 7
Un brano fresco con un ritornello molto orecchiabile. Sono sempre talmente tanto a fuoco che fanno paura. Puntano a sbancare sui social anche se la vittoria è lontana. Sicuramente però si meritano tanti cuoricini.
Verso cult: “Un divano e due telefonini è la tomba dell’amore/ce l’ha detto anche il dottore”.
Giorgia – La cura per me – Voto: 8
Bel pezzo, scritto da un raffinato Blanco. Giorgia non sbaglia nemmeno questo colpo e confeziona un brano che mette in risalto la sua voce cristallina, tra gorgheggi e ghirigori impossibili. Il ritornello non risulta particolarmente orecchiabile ma siamo sicuri che con l’orchestra sarà tutta un’altra storia. I bookmaker la danno come favorita per il podio.
Verso cult: “Non so più quante notti ti ho aspettato”.
Olly – Balorda Nostalgia – Voto: 7,5
Potrebbe essere la rivelazione tra i giovani di questo Festival di Sanremo. Un brano pop intimo, dal sapore nostalgico che parla di un amore finito. Buon brano, con un buon tiro e dal vivo forse sarà anche meglio.
Verso cult: “Tornare a quando ci bastava ridere, piangere, fare l’amore”.
Simone Cristicchi – Quando sarai piccola – Voto: 9
Difficile non trattenere le lacrime al primo ascolto di questo brano. Una canzone potente, straziante, raffinata, dal significato profondo. E’ un figlio che si prende cura della madre, malata di Alzheimer. Forse non arriverà al podio ma merita sicuramente di concorrere per il Premio della Critica. Per animi sensibili.
Verso cult: “E ancora un altro giorno insieme a te per restituirti la vita che mi hai dato”.
Emis Killa – Demoni – Voto: 6
La collaborazione con Fedez ha avuto un influsso su di lui e si sente. La struttura del testo è interessante, dinamico e ritmato il brano. Tira in ballo delle droghe come l’ecstasy e il Fentanyl. Una canzone che potremmo definire maledetta, un po’ alla Baudelaire se non fosse che siamo in altri tempi.
Verso cult: “Sei l’ecstasy e il meczal che non fanno dormire/torniamo a letto con i demoni”.
Joan Thiele – Eco – Voto: 7,5
E’ un nome nuovo al Festival di Sanremo e questo potrebbe essere un rischio. Per il debutto, la cantautrice ha portato un brano fresco, elegante, agile. Il ritornello non è orecchiabile, il podio è un miraggio. Testo introspettivo che in questa edizione fa la differenza.
Verso cult: “Fidati è meglio sbagliare che restare immobile”.
Modà – Non ti dimentico – Voto: 8
Non è lontano dalle sonorità su cui hanno costruito la loro solida carriera. E’ un brano che parla di amore in modo esplosivo, calza a pennello. La voce di Kekko è profonda, emozionante, una marcia in più. Brividi veri.
Verso cult: “Forse è vero che siamo fatti tutti e due per qualcun altro”.
Gaia – Chiamo io, chiami tu – Voto: 7
Brano da ballare che strizza l’occhio alle radio. Praticamente già in vetta alle classifiche. Pop puro con un testo tutto sommato banale. Si merita però più della sufficienza anche se merita un altro ascolto.
Verso cult: “Meno male che non prende l’Iphone tra le onde alte di Rio”.
Bresh – La tana del granchio – Voto: 6
Per il suo esordio ci si aspettava qualcosa di più. Non si capisce cosa sia la tana del granchio né l’artista lo che svela nel testo. Il brano è ricco di immagini suggestive ma parecchio banali come “il mare si è salato perché un marinaio ci ha pianto sopra”. Canzone da dimenticare.
Verso cult: “Sono una madre che si sgola/una testa che gira ancora”.
Francesca Michelin – Fango in paradiso – Voto: 7
E’ un brano su un amore finito male in cui lei si vendica di lui. Ne parla male, dice che lui le ha fatto il “cinema al supermercato” per intendere delle scenate, e che lei ci è rimasta male. Insomma, la Michielin ha messo in versi un amore disperato che potrebbe solleticare tanti cuori infranti.
Verso cult: “E quanto amore sprecherò/ quanti vetri rotti che sono di plastica”.
Shablo con Guè, Joshua e Tormento – La mia parola – Voto: 7,5
Un brano che pesca dal rap e dall’r&b in un giusto mix di voci. Le tre voci si amalgamano bene e riescono ad imporsi lasciando il segno. L’immagine principe del brano è quella di una città fatta di smog e cemento in cui la “gente vive e muore senza soldi e alternative”. Citazione di Tim Burton di “Beetlejuice”. Radiofonico, incisivo, farà la sua bella figura sul palco dell’Ariston.
Verso cult: “Fai il mio nome tre volte beetlejuice”.
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