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Alebrijes, i meravigliosi animali fantastici della tradizione messicana, nati da una misteriosa visione onirica
Si chiamano Alebrijes, sono sculture in cartapesta coloratissime raffiguranti animali fantastici. La parola probabilmente deriva dalla combinazione dei termini spagnoli “Alegràa”, che significa gioia, “Bruja”, che significa strega, ed “Embije”, che significa dipingere o colorare qualcosa. Molti pensano che si tratti di un’antica arte tradizionale messicana, ma in realtà il primo alebrije nacque nel 1936...
Si chiamano Alebrijes, sono sculture in cartapesta coloratissime raffiguranti animali fantastici. La parola probabilmente deriva dalla combinazione dei termini spagnoli “Alegràa”, che significa gioia, “Bruja”, che significa strega, ed “Embije”, che significa dipingere o colorare qualcosa.
Molti pensano che si tratti di un’antica arte tradizionale messicana, ma in realtà il primo alebrije nacque nel 1936 dalle mani dell’artista Pedro Linares Làpez, specializzato nella lavorazione della cartapesta.
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Pedro nacque a Città del Messico nel 1906 e fin da piccolo apprese l’arte della lavorazione della cartapesta dal padre, producendo oggetti tradizionali. Tutto cambiò quando nel 1945 si ammalò gravemente di ulcera gastrica e una strana visione gli apparve in sogno: si ritrovò nel bel mezzo di una strana foresta circondato da creature fantastiche come asini con ali di farfalla, galli con corna di toro, leoni con testa d’aquila, che urlavano una parola senza senso: “Alebrijes!”
©Wikipedia/AlejandroLinaresGarcia
In seguito alla malattia, Pedro decise di dare vita a quegli strani animali, la gente però ne era impaurita. Nel corso del tempo li perfezionò introducendo combinazioni cromatiche più accattivanti: fu così che la sua fama aumentò progressivamente, fino ad attirare l’ammirazione di Frida Kahlo e Diego Rivera. Quando nel 1975 il regista Judith Bronowski gli dedicò un documentario, ottenne fama internazionale.
L’artista messicano Manuel Jimenez è stato un allievo di Linares, da cui ha appreso a realizzare gli alebrijes, combinando l’antica tradizione dei nahuales, animali guida degli antichi Zapotechi, con le visioni del maestro.
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