Whoosh, la cabinovia intelligente per rendere più vivibili le città

Non è la solita cabinovia: è un sistema di trasporto urbano autonomo che promette di rivoluzionare gli spostamenti nelle città del futuro. Debutto nel 2026. L'articolo Whoosh, la cabinovia intelligente per rendere più vivibili le città è tratto da Futuro Prossimo.

Gen 16, 2025 - 18:03
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Whoosh, la cabinovia intelligente per rendere più vivibili le città

Avete presenti quelle vecchie cartoline che mostrano le funivie di montagna (che ricordi!) con le cabine che seguono pazientemente il loro percorso prestabilito, una dopo l’altra? Dimenticatele. La nuova cabinovia urbana che sta per rivoluzionare il trasporto cittadino è qualcosa di completamente diverso: si muove liberamente su una rete modulare di cavi e rotaie sopraelevate, sceglie in autonomia il percorso migliore ed è molto efficiente sul piano energetico. Whoosh, questo il nome del sistema di trasporto intelligente con cabinovia, può trasformare per sempre il modo in cui ci muoviamo nelle nostre città.

La cabinovia che ridefinisce il trasporto urbano

Whoosh è uno sviluppo parecchio intrigante nel campo della mobilità urbana. A differenza di una tradizionale cabinovia, questo è un sistema di pod autonomi e dotati di motori propri e sistemi di navigazione che consentono loro di muoversi liberamente attraverso una rete complessa e modulare. La vera innovazione sta nella capacità di passare da un cavo all’altro, permettendo percorsi diretti da un punto all’altro della città.

Le stazioni più piccole occupano lo spazio di un singolo parcheggio auto, con una spirale che sale fino all’altezza operativa della rete, circa 12 metri dal suolo. I “binari” sono una combinazione di cavi in tensione che si estendono per 150-300 metri di lunghezza, e sezioni più corte di rotaia in acciaio per curve e intersezioni fluide.

Non dobbiamo adattarci alla rete stradale esistente. Possiamo attraversare fiumi, ponti, autostrade. Possiamo avere una rete che corre lungo i tetti degli edifici.

Chris Allington, fondatore e CEO di Whoosh

Una risposta efficiente alle sfide della mobilità

La velocità media prevista sulla “cabinovia 2.0” è di 40 chilometri orari, ma senza fermate intermedie. Secondo Chris Allington, fondatore e CEO di Whoosh, questo la rende molto più rapida della guida nelle aree urbane congestionate. L’efficienza energetica è sorprendente: un viaggio standard nel sistema Whoosh consuma meno energia di una piccola auto elettrica.

I pod sono equipaggiati con batterie sotto il pavimento che alimentano aria condizionata, Wi-Fi e sistemi di comfort, oltre a fornire la coppia alle ruote motrici. Il sistema ottimizza i percorsi di tutti i veicoli nella rete e, come detto, ogni pod può passare tra diverse opzioni di tracciato agli incroci. Perfino la resistenza al rotolamento delle piccole ruote è minima rispetto agli pneumatici su strada (con ridotta usura e ridotto inquinamento, fattore da non poco).

Una nuova esperienza di viaggio urbano

Il comfort è stato una priorità nello sviluppo. I pod possono inclinarsi nelle curve come una moto, allineando le forze G con il corpo del passeggero. Algoritmi di controllo avanzati smorzano e controllano l’oscillazione in uscita dalle curve. Il viaggio sui cavi offre una sensazione di “galleggiamento” unica. In generale, tutta l’esperienza utente è pensata per essere simile a quella di un servizio di ride-sharing: attraverso un’app, si può prenotare un veicolo o raggiungere la stazione più vicina e prenderne uno disponibile.

Ogni cabina intelligente della cabinovia riconosce l’utente e regola temperatura, illuminazione e musica secondo le preferenze personali.

La nostra visione è: le persone non vogliono aspettare l’autobus, vogliono che l’autobus aspetti loro.

Chris Allington, fondatore e CEO di Whoosh

Dal divertimento al trasporto urbano

Il sistema (lo avremmo detto tutti, giuro) è nato come attrazione per parchi divertimento. E in quel contesto ha testato e perfezionato la tecnologia. Il primo prototipo, chiamato Switchback, è stato installato come “The Flying Ox”, un’attrazione del LumberJack Feud, un parco a tema nel Tennessee, in America. Questa fase ha consentito di validare due funzioni cruciali: la transizione tra rotaie e cavi e lo speciale sistema di frenata a correnti parassita.

La flessibilità del sistema permette diverse applicazioni: in uno zoo, per esempio, può fungere da tranquilla corsa panoramica o trasformarsi in un’esperienza adrenalinica, a seconda delle esigenze. Questa versatilità ha permesso di raccogliere dati preziosi su prestazioni, capacità e sistemi di batterie.

Cabinovia del futuro: dettagli tecnici e sicurezza

Le cabine sono state progettate per raggiungere velocità anche superiori ai 70 chilometri orari, ma come spiega Allington, velocità più basse consentono un maggior volume di traffico attraverso la rete. Le ruote di commutazione dei pod permettono di cambiare tracciato agli incroci, con un sistema fail-safe che in caso di guasto mantiene il percorso dritto.

Il progetto è nato da Holmes Solutions, che Allington descrive come “un reparto R&D esterno per alcune delle più grandi aziende mondiali”. L’idea ha attirato l’attenzione di Google, che cercava un modo migliore per trasportare i dipendenti nei suoi vasti campus. Sebbene il progetto originale sia stato interrotto a causa del COVID, alcuni membri del team Google hanno fondato la startup Swyft Cities per commercializzare l’idea come soluzione di trasporto urbano.

Il futuro è più vicino di quanto pensiamo

Il primo sistema Whoosh per il trasporto urbano sarà inaugurato nel 2026 nel distretto Remarkables Park di Queenstown, in Nuova Zelanda. La città, circondata da montagne e un lago, rappresenta il banco di prova ideale: alta presenza turistica, popolazione locale significativa e rete stradale limitata con problemi di traffico. La cabinovia pilota, completamente finanziata da privati, dimostrerà tutte le funzionalità chiave inclusi punti di fusione e divergenza della rete, stazioni multiple sia a spirale che diritte e uno spazio espositivo.

Il costo dell’infrastruttura si aggira intorno ai 5 milioni di euro per chilometro, molto meno rispetto ai 10-20 milioni per le strade o ai 100 milioni per la metropolitana leggera. Il sistema è completamente modulare e può essere facilmente esteso aggiungendo veicoli, tratti di cavo e rotaie, senza dover prevedere la domanda per i prossimi 40 anni come accade con strade o ferrovie. Non è solo per il trasporto passeggeri: veicoli cargo di dimensioni simili possono creare efficienti collegamenti merci tra qualsiasi punto della rete, integrandosi perfettamente con i pod passeggeri nel sistema di routing autonomo, con priorità più bassa per garantire un servizio senza interruzioni ai passeggeri quando il volume della rete aumenta.

Intanto, torno col pensiero a quella vecchia funivia di montagna che prendevo a Camigliatello, in Sila, da bambino. Allora non potevo nemmeno immaginare che un giorno quella tecnologia centenaria avrebbe potuto trasformarsi in qualcosa di così innovativo. A volte il futuro non sta nell’inventare qualcosa di completamente nuovo, ma nel guardare con occhi diversi ciò che abbiamo sempre dato per scontato, e stupirsi ancora.

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