TikTok oscurato negli USA, dopo il blocco Trump lo fa tornare online: cosa è successo negli ultimi giorni
Dopo il blocco durato una manciata di ore, Tik Tok è tornato online ed è nuovamente fruibile negli Stati Uniti D’america. Nel fine settimana scorso, infatti, come da programma la piattaforma del colosso cinese d’intrattenimento ByteDance è stata bloccata a tutti gli utenti USA. A smuovere le acque e a sbloccare praticamente e letteralmente la situazione è stato, però, il presidente Donald Trump. Che ha deciso di far tornare disponibile il social media. Indice Il blocco nel 2025 già previsto dal 2024 Le accuse e le ragioni della chiusura La reazione dei creator L’entrata in campo di Donald Trump Il blocco nel 2025 già previsto dal 2024 Il blocco effettivo di Tik Tok, nonostante sia avvenuto nel 2025, in realtà è frutto di una volonta dell’ex presidente Joe Biden, presa nella prima parte del 2024. Era la scorsa primavera quando Biden approvò una nuova normativa in ambito social, che sulle prime sembrò riguardare più la politica che l'intrattenimento da smartphone. Una legge che si applicava alle piattaforme di proprietà di Paesi come la Cina, che il governo americano considera avversi. Poi, però, a rimetterci sono stati soprattutto gli utenti. E i tantissimi creator che animano l'App. “Spiacenti, TikTok non è attualmente disponibile. Una legge che vieta TikTok è stata emanata negli Stati Uniti. Purtroppo, ciò significa che al momento non puoi utilizzare TikTok. Siamo fortunati che il Presidente Trump abbia indicato che lavorerà con noi a una soluzione per ripristinare TikTok una volta che assumerà l'incarico. Restate sintonizzati!": questa la frase che è apparsa sugli schermi degli utenti di TikTok America a partire dalla tarda serata di sabato 18 gennaio, momento del blocco. Le accuse e le ragioni della chiusura Da anni la piattaforma cinese era nel mirino degli Yankee, in quanto accusata di spiare gli utenti iscritti e di usare le informazioni ottenute per "minare le istituzioni democratiche, favorire la dipendenza da internet tra i giovani, spiare e influenzare gli utenti". Accuse che sono state mosse anche al governo cinese, ragion per cui la data ultima di chiusura e di messa al bando per Tik tok era stata fissata per il 19 Gennaio. La reazione dei creator Ma poiché ormai i social sono diventati anche dei veri e propri strumenti di lavoro, gli utenti della piattaforma si sono molto allarmati. Dopo l’annuncio, come approfondisce Business Insider, diversi creator americani hanno comunicato l’addio alla piattaforma e rimandato ai loro profili YouTube e Instagram. “Non posso credere di star facendo un Instagram Reel in questo momento, perché di solito quando succede qualcosa nel mondo, vado su TikTok”, ha detto James Charles, un creator da 40 milioni di follower. Anche Elon Musk, che in un primo momento si era proposto di salvare l’App cinese acquistandola, si è dichiarato contrario al divieto di TikTok, in quanto “contrario alla libertà di espressione”. Qualcosa però, secondo il miliardario deve cambiare: “TikTok è autorizzato a operare in America, ma X non è autorizzato a operare in Cina. La situazione è sbilanciata,” ha scritto in un post. L’entrata in scena di Donald Trump Ma l'ingresso decisivo nel dibattito è stato quello del neo presidente Donald Trump, il quale ha annunciato che avrebbe firmato un ordine esecutivo per posticipare il divieto, al fine di “raggiungere un accordo per proteggere la sicurezza nazionale e per permettere agli americani di vedere l’insediamento, altri eventi e partecipere a discussioni”. E poco dopo le dichiarazioni di Trump, magicamente, TikTok ha dichiarato su X che era “in fase di ripristino del servizio” per gli utenti negli Stati Uniti. “Ringraziamo il Presidente Trump per aver fornito la necessaria chiarezza e rassicurazione ai nostri fornitori di servizi che non subiranno penalità per aver fornito TikTok a oltre 170 milioni di americani e per aver permesso a oltre 7 milioni di piccole imprese di prosperare”, ha scritto TikTok. Per il momento, dunque, il social media è "salvo". Gli americani potranno continuare a usufruirne. Ma il confronto sul tema certamente non è finito qui.
Dopo il blocco durato una manciata di ore, Tik Tok è tornato online ed è nuovamente fruibile negli Stati Uniti D’america.
Nel fine settimana scorso, infatti, come da programma la piattaforma del colosso cinese d’intrattenimento ByteDance è stata bloccata a tutti gli utenti USA.
A smuovere le acque e a sbloccare praticamente e letteralmente la situazione è stato, però, il presidente Donald Trump. Che ha deciso di far tornare disponibile il social media.
Indice
Il blocco nel 2025 già previsto dal 2024
Il blocco effettivo di Tik Tok, nonostante sia avvenuto nel 2025, in realtà è frutto di una volonta dell’ex presidente Joe Biden, presa nella prima parte del 2024.
Era la scorsa primavera quando Biden approvò una nuova normativa in ambito social, che sulle prime sembrò riguardare più la politica che l'intrattenimento da smartphone. Una legge che si applicava alle piattaforme di proprietà di Paesi come la Cina, che il governo americano considera avversi. Poi, però, a rimetterci sono stati soprattutto gli utenti. E i tantissimi creator che animano l'App.
“Spiacenti, TikTok non è attualmente disponibile. Una legge che vieta TikTok è stata emanata negli Stati Uniti. Purtroppo, ciò significa che al momento non puoi utilizzare TikTok. Siamo fortunati che il Presidente Trump abbia indicato che lavorerà con noi a una soluzione per ripristinare TikTok una volta che assumerà l'incarico. Restate sintonizzati!": questa la frase che è apparsa sugli schermi degli utenti di TikTok America a partire dalla tarda serata di sabato 18 gennaio, momento del blocco.
Le accuse e le ragioni della chiusura
Da anni la piattaforma cinese era nel mirino degli Yankee, in quanto accusata di spiare gli utenti iscritti e di usare le informazioni ottenute per "minare le istituzioni democratiche, favorire la dipendenza da internet tra i giovani, spiare e influenzare gli utenti".
Accuse che sono state mosse anche al governo cinese, ragion per cui la data ultima di chiusura e di messa al bando per Tik tok era stata fissata per il 19 Gennaio.
La reazione dei creator
Ma poiché ormai i social sono diventati anche dei veri e propri strumenti di lavoro, gli utenti della piattaforma si sono molto allarmati.
Dopo l’annuncio, come approfondisce Business Insider, diversi creator americani hanno comunicato l’addio alla piattaforma e rimandato ai loro profili YouTube e Instagram.
“Non posso credere di star facendo un Instagram Reel in questo momento, perché di solito quando succede qualcosa nel mondo, vado su TikTok”, ha detto James Charles, un creator da 40 milioni di follower.
Anche Elon Musk, che in un primo momento si era proposto di salvare l’App cinese acquistandola, si è dichiarato contrario al divieto di TikTok, in quanto “contrario alla libertà di espressione”.
Qualcosa però, secondo il miliardario deve cambiare: “TikTok è autorizzato a operare in America, ma X non è autorizzato a operare in Cina. La situazione è sbilanciata,” ha scritto in un post.
L’entrata in scena di Donald Trump
Ma l'ingresso decisivo nel dibattito è stato quello del neo presidente Donald Trump, il quale ha annunciato che avrebbe firmato un ordine esecutivo per posticipare il divieto, al fine di “raggiungere un accordo per proteggere la sicurezza nazionale e per permettere agli americani di vedere l’insediamento, altri eventi e partecipere a discussioni”.
E poco dopo le dichiarazioni di Trump, magicamente, TikTok ha dichiarato su X che era “in fase di ripristino del servizio” per gli utenti negli Stati Uniti.
“Ringraziamo il Presidente Trump per aver fornito la necessaria chiarezza e rassicurazione ai nostri fornitori di servizi che non subiranno penalità per aver fornito TikTok a oltre 170 milioni di americani e per aver permesso a oltre 7 milioni di piccole imprese di prosperare”, ha scritto TikTok.
Per il momento, dunque, il social media è "salvo". Gli americani potranno continuare a usufruirne. Ma il confronto sul tema certamente non è finito qui.
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