Sempre più italiani sono vegani, ma come e quando è nato il veganismo?

Secondo il Rapporto Italia 2024 di Eurispes di cui vi avevamo già parlato, sempre più italiani seguono una dieta vegana. Si tratta del 2,3% dei nostri connazionali, un dato in aumento rispetto agli anni precedenti. A questo si aggiunge un 7,2% che si definisce vegetariano e un ulteriore 5% che ha sperimentato il vegetarianismo in passato.

Complessivamente, il 9,5% della popolazione italiana evita carne e prodotti di origine animale, un incremento significativo rispetto al 6,6% rilevato nel 2023. Le diete “senza” stanno diventando sempre più popolari nel Paese.

Ad esempio, il 30,9% degli italiani consuma alimenti privi di lattosio, il 25% preferisce prodotti senza zucchero, e il 21% opta per cibi senza glutine. Anche chi non ha intolleranze specifiche tende a scegliere queste opzioni, evidenziando una crescente attenzione alla salute e al benessere.

Donald Watson e la Vegan Society

Oggi però ci concentriamo sulle diete vegane. Tanti questo mese stanno infatti partecipando al “Veganuary”, ovvero il mese in cui si evita carne, pesce e prodotti di origini animale. Ma com’è nato il veganismo moderno? La sua storia ha radici nel novembre 1944, quando Donald Watson, un falegname britannico già membro della UK Vegetarian Society fondata nel 1847, decise di creare un nuovo termine per descrivere coloro che evitavano tutti i prodotti animali, inclusi latticini e uova. Così nacque la parola “vegan”.

Watson, insieme ad altre sei persone, fondò la Vegan Society nel 1945, dando avvio a un movimento che oggi conta milioni di seguaci in tutto il mondo. L’anno dopo in totale i vegani in Gran Bretagna erano circa 70, ma oggi il veganismo è abbracciato da milioni di persone, soprattutto tra le giovani generazioni, spinte da una maggiore consapevolezza etica e ambientale.

Il veganismo, un tempo considerato un’idea radicale, sta diventando una scelta di vita sempre più comune, immaginando un futuro in cui sarà parte integrante della quotidianità. Questa crescita riflette una trasformazione culturale e sociale che vede il veganismo non solo come una dieta, ma come un movimento globale verso un mondo più compassionevole e sostenibile. Il Veganuary in tal senso si configura come un momento di celebrazione e riflessione su questi temi, ispirando un numero sempre maggiore di persone a considerare uno stile di vita a base vegetale.

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