Se sei in menopausa e usi questo farmaco contro le vampate di calore stai attenta a questi sintomi

“Prima dell’inizio del trattamento con fezolinetant è necessario eseguire test di funzionalità epatica (Lft), perché è stato osservato grave danno epatico”.

È quanto si legge in una nota appena diffusa dall’Aifa, che segnala alcuni danni con l’uso del Veozah (fezolinetant, appunto), cui fanno ricorso molte donne per disturbi legati alla menopausa come le vampate.

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L’Agenzia, inoltre, pubblica anche nuove raccomandazioni per il monitoraggio della funzionalità epatica prima e durante il trattamento.

Cos’è il Veozah

È un nuovo trattamento orale di recente approvato dall’FDA per far fronte a uno dei più comuni disturbi tipicamente associati alla menopausa, sviluppato da Astellas Pharma: le cosiddette vampate.

Il suo principio attivo è il primo antagonista non ormonale del recettore NK3 implicato nella regolazione della temperatura corporea a livello cerebrale. Legandosi al recettero NK3, il fezolinetant ne blocca l’azione, contribuendo a risolvere il problema delle vampate di calore e della sudorazione.

Le raccomandazione dell’Aifa

Dal momento che è stato osservato un danno epatico:

• prima dell’inizio del trattamento con fezolinetant è necessario eseguire test di funzionalità epatica (LFT). Il trattamento con fezolinetant non deve essere iniziato se i livelli sierici di alanina aminotransferasi (ALT) o di aspartato aminotransferasi (AST) sono ≥ 2x ULN o se i livelli di bilirubina totale sono ≥ 2x ULN
• durante i primi tre mesi di trattamento, i LFT devono essere eseguiti ogni mese e successivamente in base al giudizio clinico. I LFT devono essere eseguiti inoltre quando si manifestano sintomi indicativi di danno epatico
• il trattamento con fezolinetant deve essere sospeso nelle seguenti situazioni:
  aumento delle transaminasi ≥ 3x ULN con: bilirubina totale > 2x ULN OPPURE se i pazienti sviluppano sintomi di danno epatico;
  aumenti delle transaminasi > 5x ULN
• il monitoraggio dei LFT deve essere continuato fino alla loro normalizzazione

L’Aifa, infine, raccomanda di tenere sempre sotto osservazione segni o sintomi che potrebbero essere indicativi di danno epatico come:

• stanchezza
• prurito
• ittero
• urine scure
• feci chiare
• nausea
• vomito
• appetito ridotto e/o dolore addominale

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