Nascita pretermine: da che cosa dipende?

Ogni anno, 13,4 milioni di neonati vengono al mondo prematuramente: un bambino su 10 nasce con parto prematuro, le cui complicazioni sono la principale causa di morte globale per i piccoli al di sotto dei 5 anni. Una gravidanza dura normalmente tra le 38 e le 42 settimane, e si definisce pretermine un parto che avvenga prima del completamento della 37esima settimana. Ma che cosa determina questa accelerazione finale? In base a un nuovo studio, un meccanismo molecolare che si attiva non alla fine della gestazione, poco prima del travaglio, ma all'inizio della gravidanza, nei primi giorni dopo il concepimento.. Tic, tac. I ricercatori dell'Università della California di San Francisco hanno scoperto, nei topi, un timer molecolare che attiva una sorta di conto alla rovescia all'inizio della gravidanza, lentamente scandito fino a poco prima del parto; e chiarito il ruolo di una particolare proteina nel regolare questa sorta di clessidra. Se il meccanismo, descritto sulla rivista Cell, fosse presente anche nelle gravidanze umane, si potrebbe sfruttare per individuare da subito le gestanti a rischio di parto pretermine, e prevenire una nascita troppo precoce.. Un rischio prevedibile? «Le nostre scoperte aprono alla possibilità che la nascita pretermine sia innescata da eventi che accadono molto prima durante la gravidanza di quanto ci aspettassimo» spiega Adrian Erlebacher, Professore di Medicina presso l'Università californiana ed esperto di immunologia e biologia dello sviluppo. Nei loro studi su come cambia l'attività genica nel corpo femminile durante la gravidanza, gli scienziati del suo team si sono imbattuti in una proteina - chiamata KDM6B - che sospettavano potesse essere coinvolta nell'innesco del travaglio.. Liberare l'accesso al DNA. Questa proteina si occupa di rimuovere i gruppi metilici (cioè parti di molecole costituite da un atomo di carbonio legato a tre atomi di idrogeno) dagli istoni, strutture che aiutano a organizzare e impacchettare il DNA all'interno delle cellule. A causa del lavoro di questa proteina, il DNA diventa più raggiungibile da altri fattori che regolano l'espressione dei geni, innescando l'attività dei geni vicini. . Freno tirato. Studiando meglio la KDM6B, il team ha scoperto due cose. La prima è che, quando veniva bloccata, le gravidanze dei topi duravano più a lungo. La seconda è che la sua principale attività avveniva durante i primi giorni della gravidanza, su cellule dell'utero chiamate fibroblasti (cellule del tessuto connettivo, che producono molecole destinate a sostenere gli altri tessuti).. Conto alla rovescia. All'inizio della gravidanza, poco dopo il concepimento, sugli istoni vicini ad alcuni geni nei fibroblasti si accumulano più gruppi metilici: per tutta risposta, quei geni restano inattivi, permettendo all'utero di iniziare a supportare la gravidanza. Possiamo immaginare i gruppi metilici accumulati come i granelli di sabbia di una clessidra, che vengono smaltiti un po' alla volta, in modo costante. Verso la fine della gravidanza, quando i gruppi metilici sono vicini all'esaurimento, i geni di cui inizialmente bloccavano l'attività si attivano, un fenomeno correlato al travaglio.. Questa lenta erosione costituisce una sorta di timer che scandisce i tempi della gravidanza e che di norma non richiede l'intervento della proteina KDM6B. Quando però gli scienziati hanno bloccato l'azione della KDM6B nei topi, sugli istoni vicini ai geni dei fibroblasti si sono accumulati gruppi metili in numero eccessivo, che hanno reso più lento e laborioso il processo di erosione, ritardando il travaglio.. Giocare d'anticipo. Se si dimostrasse importante anche per gli esseri umani, questo timer molecolare potrebbe essere usato per predire la durata della gravidanza. Per esempio, alcune donne potrebbero avere un livello di gruppi metili sugli istoni inferiore al normale. E questo potrebbe determinare un travaglio prematuro..