Mauro Morandi, la storia dell’eremita dell’isola di Budelli

Un ricordo di Mauro Morandi, che è stato custode per oltre trenta anni dell’isola di Budelli, conducendo un’esistenza solitaria, in un piccolo fazzoletto di sabbia rosa nel Mediterraneo.

Gen 22, 2025 - 18:35
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Mauro Morandi, la storia dell’eremita dell’isola di Budelli

“La risposta dev’essere, credo, che la bellezza e la grazia si attuano a prescindere che noi lo vogliamo o lo esperiamo coi sensi. Il minimo che possiamo fare è cercare di essere là.”, ha scritto Annie Dillard nel libro Ogni giorno è un dio.

“Là”, per Mauro Morandi, era l’isola di Budelli, isoletta che sorge nell’arcipelago de La Maddalena, al largo delle coste settentrionali della Sardegna, e lui ha cercato di essere proprio là, per gran parte della sua esistenza.

L’isola dalla sabbia rosa

L’isola di Budelli, che si estende per una superficie di appena 1,6 chilometri quadrati, è famosa soprattutto per la sua spiaggia rosa, collocata nella parte sud-orientale dell’isola. Il suo peculiare colore è il risultato della frammentazione dello scheletro di briozoi, piccoli invertebrati acquatici che possono formare colonie di dimensioni notevoli, e foraminiferi, protozoi marini provvisti, nella maggior parte dei casi, di un guscio mineralizzato che protegge la cellula. Tra questi, in particolare, il colore rosa è conferito dalla presenza di Miniacina miniacea, che costruisce uno scheletro calcareo di colore rosso-rosato e che vive solitamente sulle parti dure di Posidonia oceanica.

spiaggia rosa budelli
La spiaggia rosa è uno dei luoghi più iconici della Sardegna e deve il suo peculiare colore alla frammentazione degli scheletri di mircorganismi marini, prevalentemente di briozoi Miriapora truncata e foraminiferi Miniacina miniacea © iStock

Nonostante le sue ridotte dimensioni, l’isola, che fa parte del parco nazionale dell’Arcipelago de La Maddalena (la cui quasi totalità è un sito di interesse comunitario), vanta una ricchezza naturalistica inestimabile, ricca di endemismi. Nelle sue acque, di un azzurro irreale, fluttuano vaste praterie di Posidonia oceanica, che formano vere e proprie foreste sottomarine, mentre sull’isola, caratterizzata dalla tipica macchia mediterranea, crescono rare piante.

Come il gigaro sardo-corso (Arum pictum), specie endemica di Sardegna, Corsica, Isola di Montecristo e Isole Baleari, e l’evax di Gallura (Evax rotundata), specie endemica sardo-corsa dalle caratteristiche rosette grigio-argentee. Tra le specie animali più rilevanti ci sono invece la testuggine marginata (Testudo marginata) e la lucertola di Bedriaga (Archaeolacerta bedriagae), specie rara e minacciata, endemica della Sardegna e della Corsica, nonché una ricca avifauna marina nidificante, come il gabbiano corso (Larus audouinii) e la berta maggiore (Calonectris diomedea).

Non stupisce, dunque, che Mauro Morandi avesse deciso di stabilirsi in questo minuscolo paradiso terrestre, che incantò anche Michelangelo Antonioni, che vi girò la scena della favola della bambina in Deserto Rosso. Ma chi era Mauro Morandi?

Mauro Morandi, a custodia del paradiso

Mauro Morandi, con quella faccia cotta dal sole che sembrava uscita da un fumetto di Hugo Pratt, è stato il custode, nonché unico abitante, dell’isola di Budelli per oltre trent’anni. Classe 1939, modenese, ex docente di educazione fisica in una scuola di Nonantola in Emilia, Morandi ha vissuto da solo a Budelli, dal 1989 al 2021, dedicando la seconda parte della sua vita alla tutela di questo prezioso scrigno di biodiversità. L’uomo che aveva dovuto abbandonare la “sua” isola e, a causa di motivi di salute, aveva fatto ritorno a Modena, è morto lo scorso 3 gennaio, all’età di 85 anni.

“Non c’è niente di antico sotto il sole”, scriveva Jorge Luis Borges, e anche per Mauro Morandi lo stupore generato dall’isola si rinnovava ad ogni sguardo, ad ogni tramonto che sfumava il colore rosa della spiaggia e che, come ricordava lui, regalava uno spettacolo sempre diverso.

Mauro Morandi era giunto sull’isola, dove il tempo sembra sospeso, quasi per caso, alla ricerca, più o meno conscia, di un luogo che potesse contenere la propria esistenza.

Come Morandi è sbarcato sull’isola di Budelli

A cinquant’anni, esasperato dalla vita di città e dall’opprimente modello capitalistico, Morandi, forse in maniera un po’ trasognata e ingenua, decide di lasciare tutto e partire, alla ricerca di un altro modo di vivere, in maggiore armonia con la natura.

“In realtà io volevo andare in Polinesia – ha raccontato a LifeGate nel 2020 – con degli amici avevamo acquistato un catamarano e abbiamo raggiunto La Maddalena perché tutti dicevano che c’era molto traffico di turisti e noi intendevamo lavorare con loro. Quando abbiamo visto questa casa dove vivo ora, di fronte alla baia, siamo tutti rimasti estasiati: era il 1989”.

Il destino volle che il custode dell’epoca fosse in procinto di lasciare l’isola e il posto stava per essere vacante: era l’occasione che Morandi aspettava. Propose ai proprietari (Budelli era all’epoca di proprietà di una società italo-svizzera) di sostituirlo come nuovo guardiano e, nel giro di pochi giorni, si stabilì nell’unico edificio dell’isola, un ex stazione radio.

Da allora ha dedicato il suo tempo a presidiare il territorio, a verificare che nessuno sbarcasse senza autorizzazione o che prelevasse la sabbia dell’isola. Ma anche ad accompagnare i turisti a visitare l’isola, raccontando loro le peculiarità ambientali e geologiche di questo fazzoletto di sabbia nel Mediterraneo.

Un fragile ecosistema

Nel 1994 l’arcipelago è stato dichiarato area marina protetta ed è stato istituito il parco nazionale dell’Arcipelago de La Maddalena. L’isola di Budelli ha dovuto attendere invece fino al 2016 per tornare al pubblico demanio ed essere affidata alla tutela del parco nazionale.

L’isola, oggi, gode di una protezione integrale, con l’obiettivo di salvaguardare e preservare il suo fragile ecosistema e i suoi abitanti. Sono vietate la balneazione, la navigazione, l’ancoraggio e la sosta delle imbarcazioni nella fascia marina antistante alla spiaggia. È inoltre vietato l’accesso all’arenile, è però possibile ammirare la spiaggia rosa percorrendo delle passerelle predisposte dal parco.

arcipelago della maddalena
L’arcipelago della Maddalena è uno dei luoghi più affascinanti del Mediterraneo. Comprende un gruppo di sette isole principali che si estende al largo delle coste della Costa Smeralda, all’imbocco delle Bocche di Bonifacio, che separano la Sardegna dalla Corsica © iStock

Guardare l’orizzonte da monte Budello

Con i suoi 88 metri di altezza, monte Budello è il punto più alto dell’isola. Da lì si gode una vista impagabile, che spazia su La Maddalena e sulle Bocche di Bonifacio, e che consente di ammirare le calette, cinte dalla fitta vegetazione, e il mare blu a perdita d’occhio.

Per raggiungere il monte si percorre il sentiero che parte proprio dalla casa del custode. Chissà quante volte, in tutti gli anni passati là, Morandi ha percorso quel sentiero, in un ambiente al contempo ricco di vita e severo, tra i ginepri piegati dai venti.

Al ritmo della natura

La vita di Morandi sull’isola era scandita dalle stagioni. D’estate, con il grande afflusso di turisti, era impegnato a verificare che i visitatori rispettassero le regole e non entrassero nelle aree vietate. Mentre trascorreva i lunghi e solitari inverni a leggere e scrivere, godendosi il vento e le tempeste.

Alcuni amici gli portavano le provviste via mare una volta alla settimana e otteneva l’energia di cui aveva bisogno dai pannelli solari posti sulla sua capanna. “Raccoglievo anche qualche ramo secco per il fuoco – ha raccontato ad Andrea Aufieri in un’intervista del 2021. – Perché non si devono strappare i rami, né recidere i fiori dell’isola, altrimenti si perde la connessione con l’armonia che la governa”.

In questo ambiente che, particolarmente in inverno, sapeva essere austero, Morandi ha condotto una vita scevra di ogni comodità, ricercando l’essenzialità.

isola di Budelli
L’arcipelago della Maddalena è uno dei luoghi più affascinanti del Mediterraneo. Comprende un gruppo di sette isole principali che si estende al largo delle coste della Costa Smeralda, all’imbocco delle Bocche di Bonifacio, che separano la Sardegna dalla Corsica © iStock

Cacciata dal paradiso terrestre

Pur senza aver compiuto alcun peccato originale, nel 2021, 32 anni dopo avervi messo piede la prima volta, il custode è stato cacciato dal paradiso terrestre e costretto a lasciare l’isola.

Morandi ha dovuto lasciare Budelli su richiesta dell’ente parco, a causa della necessità di interventi non più prorogabili sull’isola (una serie di interventi di manutenzione, tra i quali dei lavori nell’abitazione di Morandi) e, anche, per l’ambiguità del suo ruolo. L’uomo non aveva un incarico formale, la figura del custode non è infatti prevista dalla normativa in materia di parchi e aree protette.

Dopo aver, in un primo momento, resistito ed essersi offerto di continuare a fare il custode dell’isola gratuitamente in maniera volontaria, raccogliendo peraltro migliaia di firme a sostegno della sua permanenza sull’isola dopo aver lanciato una petizione, l’uomo, ormai anziano, è capitolato dinnanzi l’inesorabilità della burocrazia e ha lasciato Budelli. Nel 2021 Morandi, ormai strettamente legato alla Sardegna, andò a vivere a La Maddalena.

La ricerca della bellezza

Nell’aspra natura dell’isola di Budelli, Morandi, forse, scorgeva il divino. Mentre i luoghi di culto occidentali sono, solitamente, manufatti edificati interamente dall’uomo e situati nei centri urbani, in altre aree del pianeta i luoghi sacri si trovano quasi sempre nella natura, esplicitando una continuità ormai smarrita.

“La mia vita è stata di totale empatia con natura e ambiente”, ha dichiarato l’eremita di Budelli, dopo aver trascorso oltre trenta anni alla ricerca della bellezza, in una minuscola isola composta perlopiù da carbonato di calcio, in un universo sommerso dalla sofferenza.

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