L’incredibile storia del “vero” Mowgli: Dina Sanichar, cresciuto da un branco di lupi
La storia di Dina Sanichar è una delle più incredibili testimonianze di un essere umano cresciuto lontano dalla società. Nato intorno al 1860 in India, Dina fu scoperto nel 1867 da un gruppo di cacciatori in una grotta nella regione di Bulandshahr. A soli sei anni, il bambino mostrava comportamenti straordinariamente simili a quelli di...
La storia di Dina Sanichar è una delle più incredibili testimonianze di un essere umano cresciuto lontano dalla società. Nato intorno al 1860 in India, Dina fu scoperto nel 1867 da un gruppo di cacciatori in una grotta nella regione di Bulandshahr. A soli sei anni, il bambino mostrava comportamenti straordinariamente simili a quelli di un lupo, cosa che ha suscitato incredulità e curiosità.
I cacciatori, sorpresi dal suo modo di camminare a quattro zampe e dai suoni gutturali che emetteva, lo portarono all’orfanotrofio della missione Sikandra ad Agra. Qui il bambino ricevette il nome di Dina Sanichar, ispirato dal giorno in cui fu trovato, un sabato (“Sanichar” in hindi). Tuttavia l’adattamento alla vita umana si rivelò estremamente difficile per lui.
Cresciuto probabilmente in mezzo ai lupi, Dina aveva sviluppato abitudini che riflettevano la sua vita nella natura. Non riusciva a parlare, emetteva solo versi e ululati, e preferiva mangiare carne cruda, utilizzando ossa per pulirsi i denti.
Non riuscì mai ad integrarsi nella società
Nonostante gli sforzi dei missionari, Dina non fu mai in grado di apprendere il linguaggio umano né di integrarsi completamente nella società. La sua comunicazione rimase limitata e il suo comportamento continuò a riflettere le abitudini animali.
Col tempo, riuscì a imparare a camminare eretto e ad adottare alcune abitudini umane, come vestirsi. Tuttavia il suo sviluppo cognitivo e sociale era profondamente compromesso a causa della mancanza di interazione umana durante i primi anni della sua vita. Una delle poche abitudini umane che assimilò fu il vizio del fumo, una dipendenza che probabilmente aggravò le sue condizioni di salute già precarie.
Dina Sanichar visse nell’orfanotrofio fino alla sua morte, avvenuta nel 1895 a causa della tubercolosi, una malattia comune e spesso letale all’epoca. La sua storia è stata spesso paragonata a quella di Mowgli, il celebre protagonista de “Il libro della giungla” di Rudyard Kipling, anche se la realtà di Dina fu molto più tragica e priva di un lieto fine.
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