Gambizzato con tre colpi. Una morte sfiorata per pochi centimetri
Uno dei proiettili estratti dai chirurghi del San Jacopo ha quasi colpito l’arteria. L’uomo poteva morire dissanguato. I carabinieri proseguono le indagini
Chiesina Uzzanese (Pistoia), 23 gennaio 2025 – Poteva morire dissanguato in pochi attimi. Il giovane marocchino ferito con tre colpi di arma da fuoco a una gamba lunedì notte nei boschi delle Cerbaie, vicino a Fucecchio, noto teatro del traffico di stupefacenti, e ritrovato dai soccorritori e dai carabinieri in un benzinaio di Chiesina Uzzanese, a La Capanna, è vivo per miracolo. Uno dei proiettili estratti durante l’intervento chirurgico effettuato poche ore dopo all’ospedale San Jacopo di Pistoia ha sfiorato l’arteria femorale.
In questo caso, l’emorragia di sangue sarebbe stata davvero troppo copiosa da arrestare prima di eseguire l’operazione, rischiando di compromettere l’intervento. I carabinieri della Compagnia di Montecatini, coordinati dalla Procura di Firenze, competente per il luogo dove è avvenuto il ferimento, proseguono le indagini. Sulla vicenda, intanto, intervengono il capogruppo in consiglio regionale di Fratelli d’Italia Vittorio Fantozzi e il consigliere Alessandro Capecchi. “Purtroppo – affermano – non ci sconvolge la notizia del ritrovamento di un uomo ferito con tre colpi di arma da fuoco tra Altopascio e Chiesina Uzzanese e l’ipotesi che sia stato portato lì dopo una sparatoria avvenuta nel bosco delle Cerbaie. Questo è solo l’ultimo episodio violento che si registra nel territorio. La situazione delle Cerbaie e delle zone confinanti è sempre più grave, l’area è diventata ormai terra quasi off limits, nonostante l’importantissimo sforzo fatto dalle forze dell’ordine per contrastare soprattutto lo spaccio di droga e l’importante impegno degli amministratori dei Comuni in cui si estende.
“Inoltre – rilevano ancora –, i frequentatori del bosco dello spaccio alternano la loro presenza tra la zona e i comuni della Valdinievole, creando tutti i problemi di sicurezza e degrado che comportano questi personaggi. Il problema è che la situazione è così radicata da non poter essere risolta con un’unica maxi operazione per ragioni sociali e di ordine pubblico”. Fantozzi e Capecchi ribadiscono che: “La questione sta assumendo rilevanza regionale e occorre che anche la Regione ne prenda coscienza pensando anche a un piano per gestire i necessari interventi dal punto di vista operativo e sociale. La mancanza di un Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) in Toscana è sicuramente un ostacolo a operazioni su vasta scala che occorrerebbero alle Cerbaie a causa dell’alto numero di stranieri che verrebbero arrestati e in molti casi sarebbero passibili di espulsione dal territorio italiano. La sicurezza per noi è una priorità”.
Daniele Bernardini
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