Fotovoltaico in perovskite: Mellow Energy lancia il pannello solare flessibile più grande al mondo

La tecnologia fotovoltaica compie un altro importante passo avanti grazie a Mellow Energy, un’azienda cinese nata come spin-off dell’Istituto di Nuova Tecnologia Energetica dell’Università di Jinan. L’azienda ha annunciato la realizzazione del modulo fotovoltaico flessibile più grande al mondo, denominato ML-Flex. Secondo quanto riferito dai responsabili, il nuovo modulo misurerebbe 1.200 mm x 1.600 mm...

Gen 20, 2025 - 14:38
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Fotovoltaico in perovskite: Mellow Energy lancia il pannello solare flessibile più grande al mondo

La tecnologia fotovoltaica compie un altro importante passo avanti grazie a Mellow Energy, un’azienda cinese nata come spin-off dell’Istituto di Nuova Tecnologia Energetica dell’Università di Jinan. L’azienda ha annunciato la realizzazione del modulo fotovoltaico flessibile più grande al mondo, denominato ML-Flex.

Secondo quanto riferito dai responsabili, il nuovo modulo misurerebbe 1.200 mm x 1.600 mm x 1 mm e avrebbe un peso di soli 2,04 kg, caratteristiche che ne evidenzierebbero la leggerezza e la scalabilità. Si tratterebbe di un’ulteriore dimostrazione delle potenzialità della perovskite, un materiale che sta attirando sempre più attenzione per la sua alta efficienza, la facilità di produzione e i costi contenuti.

Le promesse della perovskite

L’azienda ha sottolineato come il modulo ML-Flex possa aprire la strada a una vasta gamma di applicazioni. Tra le possibilità menzionate vi sarebbero dispositivi indossabili, prodotti solari portatili, veicoli elettrici (EV), droni (UAV) e persino il fotovoltaico integrato negli edifici (BIPV). Secondo Mellow Energy, la versatilità delle perovskiti rappresenterebbe un’opportunità per rivoluzionare molteplici settori industriali.

Le caratteristiche tecniche del modulo sono particolarmente promettenti: la potenza generata spazierebbe tra 260 W e 300 W, con un’efficienza di conversione che varierebbe dal 13,5% al 15,1%. Sarebbero stati inoltre riportati valori di tensione a circuito aperto tra 200 V e 205 V, mentre la corrente di corto circuito oscillerebbe tra 2,16 A e 2,26 A. Per quanto riguarda le temperature operative, i pannelli sarebbero stati progettati per resistere a un intervallo compreso tra -40 °C e 85 °C, mantenendo un coefficiente di temperatura di -0,30%/°C. La presenza di una scatola di giunzione con certificazione IP68 garantirebbe, infine, una protezione ottimale contro acqua e polvere.

Mellow Energy ha dichiarato che la sua linea di produzione, progettata per una capacità di 100 MW, sarebbe compatibile con la fabbricazione di moduli sia rigidi che flessibili. Al momento, il processo produttivo si troverebbe in una fase di potenziamento delle prestazioni e della capacità, un passaggio fondamentale per raggiungere una produzione su larga scala.

L’azienda avrebbe inoltre comunicato che i moduli flessibili sono attualmente in fase di test di stabilità, mentre per quelli rigidi si starebbe lavorando per ottenere la certificazione IEC 61215 entro giugno. Sarebbero in corso anche verifiche di efficienza da parte di organismi terzi, i cui risultati sono attesi a breve.

Rivestimenti ultra-sottili

Oltre ai progressi di Mellow Energy, ulteriori sviluppi nel campo della perovskite arriverebbero da un team di ricerca dell’Università di Oxford. Gli scienziati avrebbero sviluppato un rivestimento fotovoltaico ultra-sottile, spesso appena un micron, equivalente a 100 volte meno dello spessore di un capello umano. Questo materiale potrebbe essere applicato su superfici come zaini, smartphone o tetti di automobili tramite tecniche di stampa a getto d’inchiostro, consentendo di catturare energia solare in modo più diffuso ed efficiente.

Secondo i ricercatori, il rivestimento sarebbe stato progettato per assorbire una quantità maggiore di luce solare rispetto ai pannelli in silicio tradizionali, garantendo un’efficienza che raggiungerebbe il 27%, contro il 22% dei moduli fotovoltaici attualmente in commercio. Si ipotizzerebbe inoltre che, con ulteriori miglioramenti, l’efficienza potrebbe superare il 45%, aprendo scenari completamente nuovi per il settore.

Gli scienziati avrebbero spiegato che questa tecnologia potrebbe ridurre la necessità di costruire grandi impianti solari che occupano vaste aree di terreno, risolvendo uno dei problemi principali legati al fotovoltaico tradizionale. Tuttavia, avrebbero chiarito che l’intento non sarebbe quello di sostituire i parchi solari esistenti, bensì di offrire un’alternativa in grado di integrare la produzione di energia solare in modo più sostenibile.

Sfide e prospettive future per le perovskiti

Nonostante i progressi significativi, i ricercatori avrebbero evidenziato che una delle principali sfide rimarrebbe la stabilità delle perovskiti, un problema che finora avrebbe ostacolato la loro commercializzazione su larga scala. Alcuni rivestimenti, infatti, si deteriorerebbero rapidamente in condizioni non controllate, risultando meno duraturi rispetto ai pannelli solari tradizionali in silicio.

Nonostante questo limite, le perovskiti rappresenterebbero una delle innovazioni più promettenti nel panorama delle energie rinnovabili. La possibilità di applicare questi materiali su una vasta gamma di superfici, dalle facciate degli edifici ai veicoli, potrebbe ridurre significativamente i costi di produzione e accelerare la transizione globale verso fonti di energia pulita.

Secondo Henry Snaith, ricercatore a capo del team di Oxford, le innovazioni nel campo delle perovskiti potrebbero gettare le basi per una nuova industria, in grado di generare energia solare in modo più sostenibile ed economico. Snaith avrebbe inoltre ricordato che la società Oxford PV, nata proprio dall’Università di Oxford, avrebbe già avviato la produzione su larga scala di pannelli in perovskite nel suo stabilimento in Germania, un segnale concreto delle potenzialità commerciali di questa tecnologia.

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Fonte: Mellow Energy

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